2010-06-10 14:54:46

Algeria: i frutti del Sinodo per l'Africa nella diocesi di Costantina-Ippona


L’impatto del Sinodo per l’Africa, gli incontri per l’anno sacerdotale, le iniziative con gli studenti: in tutto ciò si è impegnata in questi mesi la comunità cattolica della diocesi di Costantina-Ippona, in Algeria, che ha appena pubblicato sul sito della Chiesa d’Algeria (www.ada.asso.dz) il numero dei mesi di marzo e aprile de “L’écho du diocèse de Costantine et d’Hippone”, il bimestrale sulle attività del territorio pastorale affidato alle cure del vescovo Paul Desfarges. Nel suo editoriale, estratto dalla lettera inviata ai fedeli alla fine di marzo, il presule evidenzia il dinamismo apportato nelle parrocchie dagli studenti subsahariani per i quali sono state organizzate diverse iniziative, come il centro di ascolto ad Annaba. Tra le difficoltà che la Chiesa sta vivendo in questo momento in Algeria, mons. Desfarges segnala il problema dei visti, che non sempre vengono concessi e per i quali, comunque sono necessari tempi lunghi. “Ma bisogna aver fede – scrive il vescovo di Costantina-Ippona, l’antica sede di Sant’Agostino – dobbiamo restare fedeli a ciò che siamo, discepoli di Gesù”. Nel tracciare un bilancio sulla vita della diocesi mons. Desfarges descrive la positiva esperienza dei week-end di formazione, sia di quelli per i più piccoli che di quelli per le famiglie. Notizie confortanti giungono sulle strutture della Chiesa cattolica interessate da progetti di restauro. Fra tutti particolare importanza riveste quello della basilica di Sant’Agostino, ad Annaba, un tempo Ippona, costruita sulla collina a pochi passi dai resti archeologici della città abitata fra il IV e V secolo da Sant’Agostino. Nella meditazione proposta ai fedeli, mons. Desfarges ha voluto invece riflettere sulla figura di Maria, particolarmente venerata a Notre-Dame d’Afrique. Il presule sottolinea come la Madre di Gesù leghi cristiani e musulmani, per il fatto, anche, di essere menzionata ben 34 volte nel Corano. Mons. Desafarges esorta la Chiesa a servire la pace e l’unità proprio come Maria ha servito il Signore, a servire la vita del popolo al quale essa è donata, come Chiesa dell’incontro e dell’accoglienza. Quanto agli incontri che si sono svolti sul Sinodo dell’Africa, a Sétif, nel febbraio scorso, è stato rilevato che il messaggio che ne è scaturito alimenta speranza e mobilitazione spirituale e sociale nel continente africano, mentre a Béjaïa, frutto del Sinodo è stato un caffè letterario, che ha coinvolto studenti cristiani e musulmani algerini e di altri paesi africani, dove sono stati affrontati pure problemi d’attualità. Ad Annaba, a fine marzo, invece, si è discusso del Sinodo in rapporto alle popolazioni africane e in particolare agli immigrati; soltanto in Algeria sarebbero 300 mila i clandestini. Di fronte alla complessità del fenomeno migratorio e alle difficoltà che molti migranti affrontano, è stata ribadita la volontà di offrire, per quanto possibile, aiuti a quanti affrontano faticosi viaggi alla ricerca di una vita più dignitosa. Infine sono stati svariati gli incontri dei sacerdoti della diocesi organizzati in occasione dell’anno sacerdotale: alla fine di febbraio ha offerto la sua riflessione il vescovo emerito di Costantina-Ippona mons. Gabriel Piroird, nel mese di marzo mons. Desfarges ha invece ripercorso con il suo clero la vita della Chiesa in Algeria, ricordando gli anni difficili del secolo scorso, alcune significative personalità e le testimonianze lasciate già dai primi secoli del cristianesimo. (T.C.)








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