Atteso per oggi il voto del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulle nuove sanzioni all'Iran
Dopo mesi di negoziati, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu voterà nelle prossime ore
una nuova risoluzione sulle sanzioni all'Iran, la quarta dal 2006. Secondo il segretario
di Stato americano, Hillary Clinton, si tratta delle “misure più dure mai imposte
alla Repubblica islamica” per il suo programma nucleare. Le sanzioni colpirebbero
l'elite militare dei Guardiani della Rivoluzione, l'industria iraniana delle
spedizioni in mare, banche e diverse imprese commerciali. Dura presa di posizione
di Teheran, mentre ieri, il premier russo, Vladimir Putin, ha lanciato un appello
perché le sanzioni all’Iran non “siano eccessive”. Il servizio di Linda Giannattasio:
Divieto
di investire all'estero in attività sensibili come le miniere di uranio, vigilanza
sulle transazioni con qualsiasi banca iraniana, embargo esteso alle armi pesanti e
ai “sistemi missilistici” capaci di trasportare armamenti nucleari, congelamento dei
beni di oltre 40 società. Sono alcune delle misure nella nuova bozza di risoluzione
che il Consiglio di sicurezza dell'Onu voterà contro il programma nucleare iraniano.
Dovrebbero esprimersi a favore 12 Paesi. Apertamente contrari, invece, Turchia e Brasile,
che proprio con l’Iran hanno firmato di recente un accordo per il trasferimento all’estero
di uranio. Negativa fin da subito la reazione di Teheran: “In caso di sanzioni non
ci sarà più alcun negoziato”, ha ribadito Ahmadinejad ieri durante il vertice asiatico
a Istanbul, cui hanno partecipato anche il premier turco Erdogan e quello russo Putin.
Da quest’ultimo, anche un appello, perché le sanzioni contro la Repubblica islamica
"non siano eccessive e non creino ostacoli sul percorso dell'uso pacifico del nucleare''.
Pakistan
I
talebani del Punjab hanno rivendicato l'attacco compiuto la notte scorsa a Rawalpindi,
in Pakistan, contro un convoglio di rifornimenti destinati alle forze Nato in Afghanistan,
costato la vita ad almeno sette tra autisti e agenti di sicurezza. Molti i mezzi andati
completamenti distrutti. All’agguato sono seguiti violenti scontri in tutta l’area
tribale vicina al confine afgano, in seguito dei quali sono morti 54 insorti e otto
militari pakistani.
Medio Oriente
Nuova mobilitazione
delle Nazioni Unite per un’indagine internazionale sul blitz israeliano contro la
flottiglia pro-Gaza. Sull’inchiesta, arriva anche il sostegno di Washington. Intanto,
tra poche ore alla Casa Bianca, Barack Obama riceverà il presidente palestinese, Abu
Mazen, a quale offrirà aiuti in favore della popolazione di Gaza per allentare le
tensioni in Medio Oriente. Entro fine mese, il presidente degli Stati Uniti vedrà
anche il premier israeliano, Netanyahu.
Turchia – terrorismo
La
polizia turca ha arrestato tra ieri e oggi 17 presunti membri della rete terroristica
al Qaida attivi in Turchia, nel corso di una vasta operazione condotta in contemporanea
in varie località del Paese. Lo ha reso noto l'agenzia Anadolu.
Olanda
elezioni
Urne aperte oggi in Olanda, dove circa 12,5 milioni di cittadini
sono chiamanti a rinnovare il parlamento. Si tratta di un voto politico anticipato,
convocato a seguito della caduta, nel febbraio scorso, del governo guidato da una
coalizione tra cristiano democratici e socialisti, per il mancato accordo sul rinnovo
della missione in Afghanistan. Secondo i sondaggi, si profila una storica vittoria
per i liberali di Mark Rotte. Il punto nel servizio di Marco Guerra:
In
Europa, le elezioni dall’esito incerto stanno ormai diventando una costante e l’Olanda
non sembra fare eccezione. I sondaggi concordano nel prevedere un successo per i liberali
dell’astro nascente, Mark Rotte, e del suo programma di rigida austerità economica.
Tuttavia, le ultime rilevazioni danno un margine ridotto sul Partito laburista, che
comunque perde consensi, e non si esclude un testa a testa tra le due formazioni.
Si preannuncia, invece, una disfatta per il Partito cristiano-democratico del premier
uscente, Balkenende. Quel che è certo che i liberali dovranno comunque trovare degli
alleati per avere la maggioranza assoluta dei 150 seggi della Camera bassa. Potrebbe
però non essere semplice formare una coalizione di governo: al momento Mark Rotte
ha lasciato intendere che un esecutivo con l'estrema destra di Wilders - data in crescita
- è da escludere tanto quanto una coalizione con i socialisti. Il che lascia pensare
che, nel Paese più secolarizzato d’Europa, i partiti centristi di ispirazione cristiana
saranno nuovamente nella compagine di governo. Ad ogni modo, sarà un voto condizionato
dall’onda lunga della crisi mondiale che si è abbattuta anche sull’Olanda, Paese che
vanta uno degli indici di sviluppo umano più alti del mondo. Proprio per questo, la
proposta liberale a base di tagli alla spesa pubblica e rigide misure per fronteggiare
l'immigrazione sembra molto gradita da buona parte dell’elettorato olandese.
Marea
Nera
Proseguono le operazioni di recupero del petrolio che fuoriesce dalla
falla apertasi nei fondali del Golfo del Messico, a seguito dell’affondamento della
piattaforma della British Petroleum (Bp). La compagnia britannica ha annunciato di
aver recuperato, nelle ultime 24 ore, oltre 14 mila barili di greggio. Non si placano,
intanto, le polemiche negli Stati Uniti dove ieri l’amministrazione Obama ha emanato
nuove regole di sicurezza per le trivellazioni in acque non profonde, mentre resta
in vigore la moratoria per le trivellazioni in profondità. Lunedì prossimo, il presidente
statunitense tornerà per la quarta volta nelle zone più colpite dal disastro ambientale.
La visita di due giorni toccherà gli stati Mississippi, Alabama e Florida.
Texas
gasdotto
Nuovo incidente a un gasdotto nel Texas, negli Stati Uniti: due
persone sono rimaste uccise ed altre tre ferite nei pressi di Darrouzett, nell'esplosione
di una condotta di gas naturale colpita accidentalmente durante alcuni lavori. Ieri,
un incidente analogo aveva provocato la morte di un operaio vicino Dallas.
Burundi
Il
segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, è giunto oggi in Burundi per
una visita dedicata alle controverse elezioni presidenziali in programma per il prossimo
28 giugno. Nei giorni scorsi, il governo del Paese africano ha interdetto tutti partiti
dell’opposizione a fare campagna elettorale. A seguito della misura restrittiva, i
sei candidati delle diverse opposizioni hanno deciso di ritirarsi dalla corsa alla
presidenza e l’attuale capo di Stato, Pierre Nkurunziza, resta al momento l’unico
in lizza. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 160
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