90 anni di presenza a Roma dei Cavalieri di Colombo
Viene inaugurata oggi pomeriggio a Roma, in Campidoglio, una mostra sui 90 anni della
presenza dei Cavalieri di Colombo nella capitale italiana. La cerimonia inizia con
la conferenza di apertura della manifestazione “I Cavalieri di Colombo e Roma, celebrazione
di 90 anni di amicizia”, presso l’Esedra del Marco Aurelio. Interverranno il sindaco
Gianni Alemanno e il Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo, Carl Anderson. La
cerimonia sarà inoltre presenziata dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone,
che rivolgerà un indirizzo di saluto agli intervenuti. Successivamente, presso il
Palazzo Nuovo che ospita i Musei Capitolini, avrà luogo il “taglio del nastro”.
La rassegna ripercorre un lungo e fecondo rapporto che risale alla nascita dell’Ordine,
fondato nel Connecticut (Usa) nel 1882 dal Venerabile padre Michael McGivney, allo
scopo di assistere i suoi membri secondo i principi della carità, unità e fraternità.
Fin dagli albori, il sodalizio si è inoltre impegnato a “stare con Pietro”, nel sostegno
della fede cattolica e dell’attività della Santa Sede, attraverso programmi di evangelizzazione,
di educazione religiosa, di coinvolgimento civile. Presenti a Roma fin dalla prima
guerra mondiale, i Cavalieri di Colombo furono invitati dal Papa Benedetto XV a realizzare
una serie di campi sportivi in tutta la città per i giovani romani, strutture che
servirono come centri per gli aiuti umanitari negli anni del secondo conflitto mondiale.
Una storia che si colloca nel contesto delle guerre e della ricostruzione, ma anche
in quello della diplomazia internazionale, nel quale i Cavalieri ebbero un ruolo significativo
ai fini dell’avvicinamento tra gli Stati Uniti e la Santa Sede, che all’epoca non
intrattenevano ancora relazioni diplomatiche ufficiali. In tale prospettiva, nel 1943,
il Papa Pio XII fece affidamento sulla mediazione dei Cavalieri e del loro direttore
di Roma, il conte Enrico Galeazzi, al fine di inoltrare al presidente Roosevelt una
petizione per la cessazione dei bombardamenti alleati su Roma. Negli anni successivi,
l’Ordine individuò nuove modalità di sostegno alla missione della Santa Sede, quali
il finanziamento di una televisione via satellite per la trasmissione di eventi papali
e il contributo economico al restauro della facciata della Basilica Vaticana, delle
statue degli apostoli Pietro e Paolo, della cupola della cappella del Santissimo Sacramento.
In virtù di tale spirito di servizio spirituale e materiale alla Santa Sede, l’Ordine
ha dato modo ai suoi membri presenti in numerosi Paesi del mondo di contribuire alla
“costruzione della Chiesa” e di rafforzare nelle società quel “sentire cum Ecclesia”,
che permetterà di sviluppare una collaborazione sempre più intensa, in attenzione
al magistero dei Pontefici e ai “segni dei tempi”. La mostra potrà essere visitata
fino al 31 ottobre 2010. (A cura di Marina Vitalini)