“Ogni detenuto ha innanzitutto bisogno di affetto. Il rapporto interpersonale è fondamentale
per tornare a sperare, l’incontro con un sacerdote può aprire cammini di conversione
anche dietro le sbarre”. Così padre Riccardo Sommella, 86 anni, da 45 cappellano
del carcere di Salerno riflette sul suicidio ieri di un uomo nell’istituto penitenziario
campano. Si tratta del 29mo caso in Italia dall’inizio dell’anno. Una cifra che, secondo
padre Sommella "riporta in primo piano il problema del sovraffollamento". Paolo
Ondarza lo ha intervistato: