Unità nel rispetto delle legittime tradizioni: le parole del Papa all'arcivescovo
ortodosso di Cipro
La comunione tra le Chiese “deve essere vissuta nella fedeltà al Vangelo e alla tradizione
apostolica, in modo che apprezzi le legittime tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente,
e che sia aperta alla diversità dei doni tramite i quali lo Spirito edifica la Chiesa
nell’unità, nella santità e nella pace”. E’ quanto ha detto il Papa nell’incontro
con l’arcivescovo ortodosso di Cipro Chrysostomos. Ecco il testo del discorso:
Σε χαιρετώ με αδελφική αγάπη εν τω Αναστημένω
Κυρίω.Σε ευχαριστώ για την θερμή σου υποδοχή. [La saluto con
fraterno affetto nel Cristo Risorto e La ringrazio per il Suo gentile saluto di benvenuto.]
Ricordo
con gratitudine la Sua visita a Roma tre anni fa, e mi rallegro che oggi ci incontriamo
ancora nella Sua amata terra. Per Suo tramite saluto il Santo Sinodo e tutti i Sacerdoti,
diaconi, monaci e monache e fedeli laici della Chiesa di Cipro.
Anzitutto
desidero esprimere la mia gratitudine per l’ospitalità che la Chiesa di Cipro ha così
generosamente offerto alla Commissione Internazionale per il Dialogo Teologico in
occasione dell’incontro dello scorso anno in Paphos. Sono parimenti grato per il sostegno
che la Chiesa di Cipro, con la chiarezza ed apertura dei suoi contributi, ha sempre
dato all’impegno del dialogo. Possa lo Spirito Santo guidare e confermare questa grande
iniziativa ecclesiale, che mira a ricomporre la piena e visibile comunione tra le
Chiese dell’Oriente e dell’Occidente, una comunione che deve essere vissuta nella
fedeltà al Vangelo e alla tradizione apostolica, in modo che apprezzi le legittime
tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente, e che sia aperta alla diversità dei doni
tramite i quali lo Spirito edifica la Chiesa nell’unità, nella santità e nella pace.
Questo
spirito di fraternità e di comunione ha anche trovato espressione nel generoso contributo
che Vostra Beatitudine ha inviato, a nome della Chiesa di Cipro, per coloro che, lo
scorso anno, a L’Aquila, vicino a Roma, hanno sofferto a causa del terremoto, e
le cui necessità mi stanno a cuore. In tale spirito, mi associo con Lei, pregando
perché tutti gli abitanti di Cipro, con l’aiuto di Dio, trovino la saggezza e la forza
di lavorare insieme per una giusta soluzione dei problemi che ancora sono da risolvere,
impegnandosi per la pace e la riconciliazione e costruendo per le generazioni future
una società che si distingua per il rispetto dei diritti di tutti, inclusi i diritti
inalienabili alla libertà di coscienza e alla libertà di culto.
Cipro
è tradizionalmente considerata parte della Terra Santa, e la situazione di continuo
conflitto nel Medio Oriente dev’essere un motivo di riflessione per tutti i fedeli
Cristiani. Nessuno può rimanere indifferente alla necessità di offrire sostegno in
ogni maniera possibile ai Cristiani di quella tormentata regione, affinché le sue
antiche Chiese possano vivere in pace e prosperità. Le comunità cristiane di Cipro
possano trovare un ambito molto fruttuoso per la cooperazione ecumenica, pregando
e lavorando insieme per la pace, la riconciliazione e la stabilità nelle terre benedette
dalla presenza terrena del Principe della Pace.
Con
questi sentimenti, Vostra Beatitudine, la ringrazio ancora una volta per il Suo fraterno
benvenuto e voglio assicurarLa delle mie preghiere per Lei e per tutto il clero e
i fedeli della Chiesa di Cipro.
Η χαρά και η ειρήνη του αναστημένου
Χριστού ας είναι πάντοτε μαζί σου. [Che la gioia del Signore risorto sia sempre
con voi!]