Guatemala: disastri naturali mettono a rischio i raccolti agricoli
In un Guatemala ancora in ginocchio per l’eruzione del vulcano Pacaya e per il passaggio
della tempesta tropicale “Agatha” sono cominciate le operazioni per distribuire aiuti
umanitari e generi di prima necessità alle popolazioni colpite. Secondo un primo conteggio
dei danni, i due disastri naturali hanno causato oltre 150 mila sfollati, circa 200
morti e almeno un centinaio di dispersi. Si teme inoltre per la sicurezza alimentare
del Paese che sarebbe stata messa a dura prova a causa della distruzione di molte
coltivazioni. Secondo il responsabile dell’Associazione nazionale dei produttori di
mais, Jorge Gonzales, le piogge torrenziali hanno danneggiato in modo irreversibile
più di un terzo dei raccolti. “Il risultato – ha detto Gonzales all'agenzia Misna
– è che dal mese di agosto in avanti, non avremo più mais, che rappresenta la base
della dieta nazionale”. Il Santo Padre Benedetto XVI ha espresso le sue condoglianze
per le vittime della tragedia e si è mostrato “profondamente rattristato” per la tragedia
che ha colpito il Guatemala, esortando la comunità internazionale, le istituzioni
e tutti gli uomini di buona volontà ad offrire una “solidarietà fraterna, un aiuto
efficace per superare questi momenti difficili”. Aiuti sono già stati inviati da tutta
l’America latina, mentre l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno promesso l’invio
di generi alimentari. (M.G.)