L'arcivescovo ortodosso di Cipro: impegno comune per l'unità dei cristiani
La dimensione ecumenica sarà uno degli aspetti importanti della visita del Papa a
Cipro. Sull’impegno per l’unità dei cristiani e sulle attese per questo viaggio di
Benedetto XVI, Adriana Masotti ha intervistato l’arcivescovo ortodosso di
Cipro, Chrysostomos:
R.
- La volontà di Dio è che tutti gli uomini, tutte le fedi e tutte le Chiese siano
unite e siano una cosa sola, così come Dio è uno e trino. Noi seguiamo la volontà
di Dio e la sua volontà è quella che tutte le Chiese siano unite in un’unica Chiesa.
D.
– Quali speranze nutre per il dialogo ecumenico?
R.
- Il Papa Benedetto XVI è certamente un ottimo teologo della Chiesa cattolica. La
speranza è che nel dialogo che si sta portando avanti ormai da moltissimi anni, lui
possa contribuire a dar vita ad una nuova partecipazione, così da poter arrivare ad
una soluzione, ad un risultato. Da parte nostra, noi faremo tutto il possibile per
poter conseguire un buon risultato.
D.
- Vuol dire qualcosa sulle voci di dissenso che si sono espresse in questi ultimi
giorni da parte di alcuni membri del Sinodo ortodosso nei riguardi della visita di
Benedetto XVI a Cipro?
R. – E’ necessario
dire qualcosa perché i mass media ciprioti avevano mal informato, dando una visione
dei fatti sbagliata. Non erano, infatti, cinque i membri del Sinodo ortodosso che
avevano una diversa opinione, ma soltanto due, che tra l’altro proprio in queste ore
si sono scusati per le loro posizioni, accettando il messaggio del Sinodo, che è stato
letto nelle chiese le ultime due domeniche, e che diceva che la Chiesa di Cipro riceverà
con amore e con rispetto la visita del Pontefice. Tutto quello che è successo, appare
quindi un po’ gonfiato!
D. - Da tempo
si vivono buoni rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e quella di Cipro. La sua stima
per il Papa Benedetto XVI potrebbe favorire anche legami più stretti tra Roma e il
Patriarcato di Mosca?
R. - E’ vero che
i rapporti tra la Chiesa russa e la Chiesa cipriota, così come tra la Chiesa di Cipro
e il Vaticano sono rapporti ottimi. Vorrei ricordare che due anni fa, quando mi sono
recato in visita a Mosca, ho avuto l’occasione di incontrare l’allora Patriarca russo
Alessio ed ho avuto la possibilità di discutere con lui il miglioramento dei rapporti
tra la Chiesa russa e il Vaticano. Il Patriarca non ha voluto affrontare questa questione,
poiché la considerava ancora molto prematura. Ora c’è un nuovo Patriarca ed io potrei
- se questo mi venisse chiesto - aiutare, potrei mediare. Questo, però, mi deve essere
chiesto!
D. - Sappiamo quanto a lei
stia a cuore la questione delle Chiese nei territori occupati a Cipro. Lei spera che
il Papa dirà qualcosa a questo proposito e lei stesso pensa di parlare di questa questione?
R.
- Cosa dirà il Pontefice in questa occasione non lo so. Io rivolgerò un saluto al
Santo Padre ed illustrerò la situazione qui a Cipro, sottolineando che i cattolici
di Cipro sono sotto la protezione della Chiesa di Cipro: noi li assistiamo e la nostra
porta è sempre aperta per loro, per aiutarli a risolvere qualsiasi loro problema.
Riguardo poi alla situazione nel nord di Cipro - la parte occupata - noi faremo presente
al Pontefice la situazione, sia politica che culturale; illustreremo la condizione
dei nostri beni, la distruzione continua delle nostre chiese, che stanno ormai cadendo
a pezzi giorno dopo giorno. Chiederò al Papa di rivolgere un appello anche a tutti
i leader europei, la cui maggioranza è cristiana, affinché guardino alla situazione
di Cipro come ad un problema di giustizia. E questo perché Cipro è un Paese piccolo
e noi siamo deboli, non abbiamo né il potere per poter cacciare le truppe turche né
i coloni che si trovano nel nord dell’isola: non abbiamo il potere di fare nulla per
poter imporre la nostra volontà nella parte nord di Cipro.
D.
– Oggi il suo incontro col Papa…
R.
– Già adesso sono contento e sento in me la gioia dell’incontro con Papa Benedetto
XVI, la gioia di questo incontro che avremo vis-à-vis nell’arcivescovado e che ci
permetterà di avere un confronto ed uno scambio riguardo al bene delle nostre comunità,
ortodossa e cattolica.