2010-06-04 12:48:22

L'arcivescovo ortodosso di Cipro: impegno comune per l'unità dei cristiani


La dimensione ecumenica sarà uno degli aspetti importanti della visita del Papa a Cipro. Sull’impegno per l’unità dei cristiani e sulle attese per questo viaggio di Benedetto XVI, Adriana Masotti ha intervistato l’arcivescovo ortodosso di Cipro, Chrysostomos:RealAudioMP3

 

R. - La volontà di Dio è che tutti gli uomini, tutte le fedi e tutte le Chiese siano unite e siano una cosa sola, così come Dio è uno e trino. Noi seguiamo la volontà di Dio e la sua volontà è quella che tutte le Chiese siano unite in un’unica Chiesa.

 

 

D. – Quali speranze nutre per il dialogo ecumenico?

 

 

R. - Il Papa Benedetto XVI è certamente un ottimo teologo della Chiesa cattolica. La speranza è che nel dialogo che si sta portando avanti ormai da moltissimi anni, lui possa contribuire a dar vita ad una nuova partecipazione, così da poter arrivare ad una soluzione, ad un risultato. Da parte nostra, noi faremo tutto il possibile per poter conseguire un buon risultato.

 

 

D. - Vuol dire qualcosa sulle voci di dissenso che si sono espresse in questi ultimi giorni da parte di alcuni membri del Sinodo ortodosso nei riguardi della visita di Benedetto XVI a Cipro?

 

 

R. – E’ necessario dire qualcosa perché i mass media ciprioti avevano mal informato, dando una visione dei fatti sbagliata. Non erano, infatti, cinque i membri del Sinodo ortodosso che avevano una diversa opinione, ma soltanto due, che tra l’altro proprio in queste ore si sono scusati per le loro posizioni, accettando il messaggio del Sinodo, che è stato letto nelle chiese le ultime due domeniche, e che diceva che la Chiesa di Cipro riceverà con amore e con rispetto la visita del Pontefice. Tutto quello che è successo, appare quindi un po’ gonfiato!

 

 

D. - Da tempo si vivono buoni rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e quella di Cipro. La sua stima per il Papa Benedetto XVI potrebbe favorire anche legami più stretti tra Roma e il Patriarcato di Mosca?

 

 

R. - E’ vero che i rapporti tra la Chiesa russa e la Chiesa cipriota, così come tra la Chiesa di Cipro e il Vaticano sono rapporti ottimi. Vorrei ricordare che due anni fa, quando mi sono recato in visita a Mosca, ho avuto l’occasione di incontrare l’allora Patriarca russo Alessio ed ho avuto la possibilità di discutere con lui il miglioramento dei rapporti tra la Chiesa russa e il Vaticano. Il Patriarca non ha voluto affrontare questa questione, poiché la considerava ancora molto prematura. Ora c’è un nuovo Patriarca ed io potrei - se questo mi venisse chiesto - aiutare, potrei mediare. Questo, però, mi deve essere chiesto!

 

 

D. - Sappiamo quanto a lei stia a cuore la questione delle Chiese nei territori occupati a Cipro. Lei spera che il Papa dirà qualcosa a questo proposito e lei stesso pensa di parlare di questa questione?

 

 

R. - Cosa dirà il Pontefice in questa occasione non lo so. Io rivolgerò un saluto al Santo Padre ed illustrerò la situazione qui a Cipro, sottolineando che i cattolici di Cipro sono sotto la protezione della Chiesa di Cipro: noi li assistiamo e la nostra porta è sempre aperta per loro, per aiutarli a risolvere qualsiasi loro problema. Riguardo poi alla situazione nel nord di Cipro - la parte occupata - noi faremo presente al Pontefice la situazione, sia politica che culturale; illustreremo la condizione dei nostri beni, la distruzione continua delle nostre chiese, che stanno ormai cadendo a pezzi giorno dopo giorno. Chiederò al Papa di rivolgere un appello anche a tutti i leader europei, la cui maggioranza è cristiana, affinché guardino alla situazione di Cipro come ad un problema di giustizia. E questo perché Cipro è un Paese piccolo e noi siamo deboli, non abbiamo né il potere per poter cacciare le truppe turche né i coloni che si trovano nel nord dell’isola: non abbiamo il potere di fare nulla per poter imporre la nostra volontà nella parte nord di Cipro.

 

 

D. – Oggi il suo incontro col Papa…

 

 

R. – Già adesso sono contento e sento in me la gioia dell’incontro con Papa Benedetto XVI, la gioia di questo incontro che avremo vis-à-vis nell’arcivescovado e che ci permetterà di avere un confronto ed uno scambio riguardo al bene delle nostre comunità, ortodossa e cattolica.








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