Cattolici e ortodossi d’Oriente uniti nella lotta all’emigrazione dei cristiani
Affrontare insieme, cattolici e ortodossi, le sfide comuni: con questo spirito, il
26 e il 27 maggio scorsi, si sono incontrati nella parrocchia caldea di Sulaymaniyah,
nel Kurdistan, nord dell’Iraq, sacerdoti e vescovi delle chiese orientali, in vista
del Sinodo dei vescovi del Medio Oriente, in programma il prossimo ottobre. Nel corso
di questo seminario ecumenico della Fondazione Pro Oriente, i partecipanti hanno preso
un impegno comune, riferisce Asianews, per il raggiungimento di diversi obiettivi:
una maggiore cooperazione tra le due Chiese, strategie comuni con i musulmani per
trovare risposte all’interpretazione estremista dell’Islam, e l’intenzione di spingere
i fedeli a una partecipazione più attiva alla vita pubblica dei loro Paesi. La riunione
ha riscosso un notevole successo: hanno partecipato infatti, tra gli altri, i membri
del Forum Siriacum, religiosi della Chiesa assira dell’Est, caldea, maronita, siro-cattolica,
siro-malabrese e siro-ortodossa, rispondendo con la propria presenza all’invito dell’arcivescovo
caldeo di Kirkuk, mons. Louis Sako. Nel documento conclusivo si evidenzia la necessità
di includere come partecipanti al Sinodo i membri inviati dalle Chiese ortodosse,
con i quali si condividono molti obiettivi, come le attività per contrastare l’emigrazione
di massa dei cristiani dal Medio Oriente, e la volontà di far conoscere meglio all’Occidente
la situazione dei cristiani mediorientali. Missione comune è anche quella, più volte
ricordata, di promuovere incontri di dialogo interreligioso con i musulmani anche
su scala regionale e locale e offrire, con la collaborazione efficace dei media, un’immagine
giusta del Cristianesimo orientale. L’auspicio, infine, è quello di organizzare un
incontro, sei mesi dopo il Sinodo, per verificare l’applicazione delle decisioni prese.
(R.B.)