L’abate di Mehrerau: senza alcun fondamento le accuse a mons. Zollitsch
Non vi è alcun fondamento per chiamare in causa l’arcivescovo Robert Zollitsch sul
caso di pedofilia nel Priorato di Birnau. E’ quanto affermato dall’abate dell’Abbazia
cistercense di Wettinger-Mehrerau, Anselm van der Linde. Anche l’arcidiocesi di Friburgo
ha sottolineato, con un comunicato del suo portavoce, che l’accusa nei confronti del
presidente dell’episcopato tedesco è “priva di fondamento” e volta a “provocare l’interesse
dei media”. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Ho
appreso con profondo rammarico che l’arcivescovo Robert Zollitsch è stato, improvvisamente
e senza alcun fondamento, considerato coinvolto in un caso di abuso sessuale commesso
da un membro del nostro Ordine circa 30 anni fa”: è quanto affermato dall’abate dell’Abbazia
cistercense di Wettinger-Mehrerau, Anselm van der Linde. “Il Priorato di Birnau –
sostiene l’abate in una dichiarazione – appartiene alla prelatura territoriale dell’Abbazia”
e “dal punto di vista del diritto canonico, l’abate di questo monastero è responsabile
dei membri della comunità”. Inoltre, essendo la comunità cistercense un Ordine di
diritto pontificio, “non è sottoposta ai vescovi locali”. Al contempo, l’abate, in
carica da un anno, afferma nuovamente con forza, che anche nella loro comunità "purtroppo
in passato non è stato usato un trattamento adeguato in rapporto con i colpevoli e
le vittime di abuso sessuale". Una situazione di cui l’abate prende atto “con profondo
rammarico”. Concludendo, l’abate Anselmo insiste ancora una volta che l’arcivescovo
Zollitsch “non aveva certamente nulla a che fare” con le decisioni e gli eventi nel
Priorato di Birnau.
Già una nota del
portavoce della diocesi di Friburgo aveva mostrato l’assoluta infondatezza delle accuse.
Il caso di abuso sessuale da parte di un padre cistercense presso il monastero, si
legge nel comunicato, era avvenuto negli anni ’60 e la diocesi fu messa al corrente
solo alla fine del 2006. In particolare, viene ribadito che, nel 1987, l’allora responsabile
per il personale della diocesi, mons. Zollitsch, non ha mai saputo né delle accuse
degli anni ’60, né di un nuovo incarico del padre in questione. Inoltre, non ha fatto
assegnare alcun incarico al padre cistercense.
L’accusa
che è stata ora diffusa, avverte il comunicato, è “priva di sostanza, sia per motivi
di competenza, sia anche di contenuto”. Si rileva inoltre che oltre alla procura,
l’accusa è stata comunicata anche ai giornalisti. Questo comportamento, si legge nella
nota, “mostra l’intenzione di provocare l’interesse dei media, attraverso l’accusa
sensazionalista di ‘collaborazione all’abuso sessuale’ diretta contro un arcivescovo”.
Uno sguardo sui fatti, conosciuti e pubblicati già da mesi - conclude il comunicato
- rende invece ovvio il fatto che la diocesi di Friburgo, subito dopo che si è conosciuto
il caso d’abuso sessuale avvenuto negli anni '60 presso il monastero di Birnau, ha
informato l’Ordine cistercense competente.