Chiesa messicana preoccupata per la presenza di organizzazioni criminali nelle istituzioni
La Chiesa in Messico ha espresso profonda preoccupazione per la presenza di organizzazioni
criminali all'interno delle istituzioni. Proprio nei giorni scorsi un candidato alla
carica di governatore di Quintana Roo è stato arrestato con l'accusa di aver collegamenti
con la criminalità organizzata. «Questo — si legge in un documento dell'arcidiocesi
di Acapulco riportato da L'Osservatore Romano — preoccupa non solo la Chiesa, ma l'intera
società civile. Occorre mostrare fermezza sradicando la corruzione da tutte le strutture
del Governo e della pubblica amministrazione. La politica non deve essere utilizzata
per meri usi personali o per arricchirsi illecitamente. La lotta alla corruzione deve
essere una priorità ed è fondamentale che venga portata avanti con forza e fermezza
per ridare fiducia ai cittadini». L'arcidiocesi di Acapulco considera una priorità
l'uso della forza pubblica per ripristinare l'ordine e scoraggiare chi tenta di infiltrarsi
all'interno delle istituzioni e delinquere. «Sono necessarie misure preventive e correttive
— continua il documento — per coloro che occupano posizioni di responsabilità. Chi
ha legami o contatti con le bande di narcotrafficanti deve essere immediatamente allontanato
ed espulso da una carica pubblica e ciò deve essere fatto senza tentennamenti altrimenti
per dimostrare alla società civile che il Paese ha voglia di crescere nella legalità.
Occorre intraprendere una strategia che miri a ripulire la società corrotta e restituire
la fiducia ai cittadini onesti». La Chiesa in Messico, infine, auspica che «tutti
i cittadini di ogni livello sociale, e secondo la propria coscienza, contribuiscano
a rendere più vivibile il Paese, denunciando tutti i casi di corruzione e controllando
che i politici al Governo facciano il loro dovere». (R.P.)