Indonesia: gli aiuti della Chiesa tra la gente della giungla
Prosegue e si rafforza l’impegno della Chiesa indonesiana per gli abitanti dei villaggi
della provincia di Papua, la più orientale e remota dell’Indonesia. Le popolazioni
di queste terre sono emarginate da autorità e cittadini delle isole più “sviluppate”
come Java, Bali, Sumatra, Borneo/Kalimantan, molti vivono in povertà e nella zona
sono scarsi i servizi sanitari e anche l’istruzione scolastica è carente. Per questa
gente “dimenticata” l’attività della Chiesa cattolica, ma anche di alcuni gruppi di
protestanti, rappresenta l’unica fonte di sostegno alle loro difficilissime condizioni
di vita. La Chiesa cattolica ha organizzato servizi sanitari, ma la sua attività
pastorale è stata fino ad epoca recente limitata nel sottodistretto di Mayamuk, reggenza
di Strong nella Papua Occidentale. Da febbraio l’attività si è però allargata anche
in zone remote, curata da gesuiti indonesiani, dalle Suore di Carlo Borromeo (SCB)
e dai cattolici locali della parrocchia San Francesco Saverio Makbusun in Sorong.
Padre Joseph Wiharjono, parroco di San Francesco Saverio, spiega ad AsiaNews che
religiosi e laici sono attivi nell’assistenza dei malati e dei più miseri tra gli
abitanti della zona. Il sacerdote, nativo di Java, ha passato la gran parte della
sua vita da religioso nelle province orientali del Paese, specie Molucca e Papua.
Arga Satpada, un ex studente gesuita che poi ha deciso di fare il contadino in questo
zone remote, è attivo nella missione pastorale e racconta che alcuni villaggi possono
essere raggiunti solo a piedi, camminando per ore attraverso la giungla. Suor Annunsianes,
SCB, racconta che tra le prime preoccupazioni vi è insegnare ai papuani più remoti
le basilari norme di igiene. “Molti indonesiani – aggiunge la religiosa - ritengono
divertente che noi dobbiamo insegnare a queste persone come lavarsi i denti. Spieghiamo
anche i pericoli per chi fuma”. Il fumo è una diffusa abitudine dei papuani, anche
tra i giovani. Altri bevono troppo alcol o giocano d’azzardo. Suor Annuncianes ricorda
inoltre che svolgono educazione sanitaria e hanno “curato almeno 21 malati con un
pagamento di non più di 5mila rupie indonesiane” (circa 32 centesimi di euro). Infine
si segnala l’impegno di padre Vincent Nuhuyanan che guida il suo gruppo a Segun: per
raggiungerlo ci vogliono 2 ore di navigazione attraverso i fiumi nella giungla. (M.G.)