2010-06-01 15:50:45

Egitto alle urne per le legislative


Urne aperte oggi in Egitto per il rinnovo parziale della Camera alta. Uno scrutinio che dà il via ad una lunga serie di appuntamenti elettorali per il Paese che, dopo le legislative del prossimo autunno, sfoceranno nelle presidenziali del 2011. Cresce intanto l’attesa per verificare il risultato del maggiore partito di opposizione rappresentato dai Fratelli Musulmani, che al momento occupano 88 seggi nella Camera Bassa, mentre restano esclusi da quella alta. Ad influenzare l’andamento del voto tuttavia potrebbe essere l’attuale situazione di crisi nella regione mediorientale. Stefano Leszczynski ne ha parlato con Abed Fath Ali, giornalista esperto di politica mediorientale:RealAudioMP3  
R. - Le aspettative dell’opposizione - principalmente quella dei Fratelli Musulmani - è quella di entrare in questo Consiglio consultivo che in realtà in passato è sempre stato appannaggio esclusivo del partito al potere e ai partiti tradizionali, che sono tutti un pò accettati dal regime egiziano. È evidente: se un’eventuale affermazione dei fratelli musulmani che prospettano - sono notizie di oggi, dalla loro guida spirituale generale - che entrino sette candidati dei loro 14 proposti, potrebbe rappresentare un banco di prova importante per le elezioni presidenziali del 2011.
 
D. - Anche perché potrebbe uscire definitivamente di scena l’attuale presidente Mubarak, che ha dominato la scena politica egiziana degli ultimi decenni…
 
R. - Le elezioni presidenziali dell’Egitto sono forse quelle più importanti per l’intera area del Medio Oriente. Ricordiamo che l’Egitto, in pratica, è il Paese più popoloso tra i Paesi arabi del Medio Oriente. Rappresenta circa un terzo della popolazione araba nel suo insieme e comunque ha un’incidenza importantissima sugli equilibri di quell’area. Ricordiamo il rapporto di pace che ha con Israele, che ha contribuito moltissimo anche a far riuscire l’embargo israeliano su Gaza.
 
D. - Quindi, i Fratelli Musulmani potrebbero avere un riscontro elettorale per la tensione che si è venuta a creare nell’area?
 
R. - Decisamente, sì. È un fatto a loro favore, si sentono già i commenti sulle tv satellitari arabe come Al Jazeera, Al Arabiya, che invitano la gente ad andare a votare per dare il voto ai propri candidati, anche se in realtà il partito dei Fratelli Musulmani - che è un partito vero e proprio - è vietato per legge. Tuttavia, i suoi candidati sono decisamente riconducibili a questo gruppo fondamentalista che è, in assoluto, il più antico del mondo islamico.







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