2010-05-31 17:36:57

Indonesia: milioni di minori privi di diritti


La Convenzione dei Diritti dei Minori delle Nazioni Unite in Indonesia è rimasta lettera morta. La denuncia arriva dall’Ong Coalition for Child Rights Monitoring che ha stilato un rapporto sull’applicazione della Convenzione Onu tra il 1997 e il 2009. Nel documento citato dalla Fides emerge che milioni di bambini indonesiani sono ancora privi dei diritti fondamentali e rimangono molto vulnerabili a causa degli abusi, degli sfruttamenti e delle discriminazioni subiti. Contrariamente alla Convenzione, la legge indonesiana consente ai bambini di 12 anni di avere relazioni sessuali, mentre già ad 8 anni sono soggetti a giudizi penali, possono essere messi in carcere come gli adulti. Secondo la National Commission for Child Protection, l’89.8% dei bambini rinviati a giudizio nel 2009 sono stati mandati in prigione. Da alcuni dati raccolti dall’Università dell’Indonesia, il 57% di questi bambini vengono tenuti in carcere con gli adulti. Il Paese aveva ratificato la Convenzione nel 1990 e nel 2002 ha pubblicato un decreto presidenziale a tutela dei bambini. Tuttavia, Coalition for Child Rights Monitoring ha ritenuto inadeguato il decreto e ha richiesto una legge specifica su tutti i diritti dei minori, all’istruzione gratuita, alla libertà di religione e alla tutela sanitaria. Nel rapporto sono indicate diverse raccomandazioni a tutela dei bimbi indonesiani. Tra queste, la ratifica di protocolli contro la vendita dei minori, la pornografia e la prostituzione infantile; l’inserimento nella Costituzione di un emendamento che includa i diritti dei bambini. La relazione dell’Ong è il risultato di uno studio durato due anni e mezzo e ha preso in esame 377 bambini di 14 province di tutto il Paese. Tra questi c’erano bimbi che hanno dovuto lasciare la scuola, alcuni indigeni e appartenenti a minoranze religiose, sopravvissuti a violenze sessuali, bambini di strada. Lo studio della “coalizione” è una pietra miliare in quanto fornisce dati alternativi da confrontare con i risultati governativi. “Il governo riporta solo le cose belle”, si legge in una dichiarazione di un rappresentante del Crc, “mentre il nostro rapporto dà voce ai bambini, rendendoli partecipi di processi decisionali”. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.