Il Papa chiude il mese mariano nella Festa della Visitazione
Questa sera, nella Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, si svolgerà
nei Giardini Vaticani la tradizionale veglia a conclusione del mese mariano. Alle
ore 20.00 inizierà la processione, con la recita del Rosario, dalla Chiesa di Santo
Stefano degli Abissini alla Grotta di Nostra Signora di Lourdes. Presiede il rito
il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano.
Benedetto XVI raggiungerà la Grotta al termine della celebrazione per rivolgere la
sua parola ai presenti. La Radio Vaticana trasmetterà in diretta la cronaca dall’evento
a partire dalle 20.00. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Papa
sin dall’inizio del suo Pontificato ha voluto partecipare alla conclusione del mese
mariano commentando il Vangelo della Festa della Visitazione. Benedetto XVI ha spiegato
cosa abbia spinto Maria a dimenticare se stessa, per spendere i primi tre mesi della
sua gravidanza al servizio dell’anziana cugina Elisabetta, incinta di Giovanni Battista
e bisognosa di assistenza:
“Gesù ha appena incominciato a formarsi
nel seno di Maria, ma il suo Spirito ha già riempito il cuore di Lei, così che la
Madre inizia già a seguire il Figlio divino: sulla via che dalla Galilea conduce in
Giudea è lo stesso Gesù a ‘spingere’ Maria, infondendole lo slancio generoso di andare
incontro al prossimo che ha bisogno, il coraggio di non mettere avanti le proprie
legittime esigenze, le difficoltà, le preoccupazioni, i pericoli per la sua stessa
vita. E’ Gesù che l’aiuta a superare tutto lasciandosi guidare dalla fede che opera
mediante la carità (cfr Gal 5,6)”. (31 maggio 2007)
Il
cuore di Maria è dilatato dalla virtù teologale della carità, manifestazione dell'amore
trinitario:
“Ogni gesto di amore genuino, anche il più piccolo,
contiene in sé una scintilla del mistero infinito di Dio: lo sguardo di attenzione
al fratello, il farsi vicino a lui, la condivisione del suo bisogno, la cura delle
sue ferite, la responsabilità per il suo futuro, tutto, fin nei minimi dettagli, diventa
‘teologale’ quando è animato dallo Spirito di Cristo. Ci ottenga Maria il dono di
saper amare come Lei ha saputo amare”. (31 maggio 2007)
Maria
prorompe nel canto del Magnificat. La sua anima “magnifica”, cioè riconosce la grandezza
di Dio di fronte alla propria piccolezza. Non teme che Dio possa toglierle qualcosa
della sua libertà, anzi comprende che solo se Dio è grande, anche l’essere umano è
grande. “Questo – afferma il Papa - è il primo indispensabile sentimento della fede;
il sentimento che dà sicurezza all’umana creatura e la libera dalla paura, pur in
mezzo alle bufere della storia”:
“Andando oltre la superficie, Maria
‘vede’ con gli occhi della fede l’opera di Dio nella storia. Per questo è beata, perché
ha creduto: per la fede, infatti, ha accolto la Parola del Signore e ha concepito
il Verbo incarnato. La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo
mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta
e non cade. E il suo Magnificat, a distanza di secoli e millenni, resta la più vera
e profonda interpretazione della storia, mentre le letture fatte da tanti sapienti
di questo mondo sono state smentite dai fatti nel corso dei secoli”. (31 maggio 2008)
Infine
il Papa esorta a ricorrere alla preghiera del Rosario:
“Il Rosario,
quando non è meccanica ripetizione di formule tradizionali, è una meditazione biblica
che ci fa ripercorrere gli eventi della vita del Signore in compagnia della Beata
Vergine, conservandoli, come Lei, nel nostro cuore. In tante comunità cristiane, durante
il mese di maggio, esiste la bella consuetudine di recitare in modo più solenne il
Santo Rosario in famiglia e nelle parrocchie. Ora, che termina il mese, non cessi
questa buona abitudine; anzi prosegua con ancor maggiore impegno, affinché, alla scuola
di Maria, la lampada della fede brilli sempre più nel cuore dei cristiani e nelle
loro case”. (31 maggio 2008)