2010-05-31 15:03:32

Giornata contro il tabacco: il fumo causa sempre più vittime tra le donne


Il fumo miete sempre più vittime tra la popolazione femminile. E’ la denuncia dell’Organizzazione mondiale della sanità in occasione dell’odierna Giornata mondiale contro il tabacco. Secondo l’Oms, il tabacco uccide 5 milioni di persone l’anno, tra queste un milione e mezzo sono donne. Nel 2030 le vittime del fumo potrebbero arrivare a 8 milioni di persone. Servizio di Francesca Sabatinelli.RealAudioMP3  

L’emergenza è donna. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un allarme senza precedenti, perché senza precedenti è la percentuale di donne fumatrici. Il divario tra uomini e donne è sempre più ridotto e il dato più inquietante è che, a fronte dell’aumento degli uomini che abbandonano le sigarette, si registra la difficoltà delle donne a smettere di fumare. Le donne sono circa il 20% dell’oltre miliardo di fumatori nel mondo. A preoccupare il dato riferito ai Paesi in via di sviluppo. Roberta Pacifici, dirigente di ricerca dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droghe dell’Istituto Superiore di Sanità.



R. - Le multinazionali del tabacco stanno fortemente investendo nei Paesi ad economia di mercato in crescita, sfruttando, come hanno già fatto nei Paesi occidentali, il bisogno delle donne di libertà e di indipendenza, facendo leva sullo stereotipo, ormai storico, che lega il fumo di tabacco a situazioni di successo, di fascino e quindi di emancipazione. Sempre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci fa notare che nel 2030, se non si interverrà in maniera drastica, moriranno per patologie collegate al tabagismo oltre due milioni e mezzo di donne. Questi decessi, nell’oltre il 75 per cento dei casi, si verificheranno in Paesi a basso e medio reddito. Questo è un dato molto importante, perché significa che in quei Paesi già con difficoltà economiche, ci sarà poi l’emergenza di dover gestire patologie molto costose, come quelle collegate all’uso di tabacco. 

La mappa indica tra i Paesi a rischio Cina, India, e quelli a medio e basso reddito dell’Est Europa al confine con l’Asia. In Italia degli 11,1 milioni di fumatori, 5 milioni e 200 mila sono donne. Percentuale molto alta che ormai si sovrappone a quella degli uomini. Se quindi in futuro nei maschi diminuiranno le malattie correlate al fumo, nelle donne ci sarà un incremento, inoltre si abbasserà sempre più l’età a rischio per contrarre un tumore a causa della difficoltà di raggiungere con la prevenzione i più giovani. Ma come riuscire ad arrivare a smettere di fumare? Ancora la dottoressa Pacifici: 

R. - Prima di tutto c’è la voglia di smettere di fumare e poi abbiamo dei metodi per i quali è stata dimostrata l’efficacia. Tra questi il supporto psicologico, accoppiato ad un trattamento farmacologico con un sostitutivo della nicotina o un altro farmaco che agisce sulla compulsione. E poi ci sono tantissimi altri metodi, che possono andare dall’agopuntura, all’ipnosi, all’auricoloterapia, alla sigaretta elettronica, ma tutti metodi per i quali ancora non è stata dimostrata alcuna efficacia.

 

D. - Quali invece le strategie per aiutare a smettere di fumare?

 

R. - L’accesso gratuito ai centri antifumo, la rimborsabilità dei farmaci utilizzati nelle terapie di disassuefazione e un incremento molto significativo del prezzo delle sigarette.








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