2010-05-31 16:18:26

Congo: la Chiesa guarda agli Usa per fermare le violenze dei ribelli ugandesi  


La Chiesa della martoriata Provincia Orientale della Repubblica Democratica del Congo saluta con favore la legge varata negli Stati Uniti per sostenere l'Uganda e altri Paesi confinanti nella lotta contro l'Esercito di Resistenza del Signore (Lra). Il provvedimento, promulgato dal Presidente Obama il 25 maggio, impegna gli Stati Uniti “ad aiutare a metter fine alle brutalità e alle distruzioni commesse dall’'Esercito di Resistenza del Signore, che colpisce i civili, uccidendo, violentando e mutilando la popolazione dell'Africa centrale, rapisce i loro figli e trasforma in profughi centinaia di migliaia di persone”. Mons. Richard Domba Mady, vescovo di Doruma-Dungu, parlando alla Fides ha detto di aspettarsi “un impegno in prima persona degli Stati Uniti per fermare gli attacchi contro la popolazione civile”. “Gli Stati Uniti sono impegnati da anni contro il terrorismo. La configurazione attuale dell’Lra, con i suoi attacchi indiscriminati contro civili inermi, è quella di un gruppo terroristico”, ha quindi spiegato mons. Domba Mady. “Penso che il recente rapporto di Human Rights Watch (Hrw) sui crimini commessi dall’Lra nella nostra diocesi sia stato determinante per convincere il Presidente americano a firmare la legge per contrastare l’Lra” aggiunge il vescovo di Doruma-Dungu. “La Commissione Giustizia e Pace della nostra diocesi ha aiutato gli investigatori di Hrw nelle loro ricerche - ha proseguito il presule -. Il direttore di Giustizia e Pace ha accompagnato i ricercatori dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani a Dungu e in altre zone dove l’Lra ha compiuto i massacri, aiutandoli a raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti”. “Da febbraio la situazione è più calma. Non vi sono stati attacchi di rilievo come quelli perpetrati all’inizio del 2010, quando l’Lra arrivò a colpire alcuni quartieri di Dungu, mettendo in pericolo anche la locale missione dei comboniani. Non sappiamo però se la calma relativa concessaci dai guerriglieri derivi solo da un ripiegamento tattico, per riorganizzare le proprie file e poi attaccare di nuovo. Solo il tempo può dircelo, e per questo abbiamo bisogno della protezione internazionale” conclude mons. Domba Mady. (M.G.)








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