2010-05-29 16:34:33

Conclusa a Roma l'Assemblea dell’Unione dei Superiori Generali


Dal 26 al 28 maggio, presso il Salesianum di Roma, si è svolta la 75.ma Assemblea Semestrale dell’Unione dei Superiori Generali (Usg) dal titolo: “L’Europa interpella la vita consacrata – Situazione e implicanze”. A chiudere i lavori è stato l'intervento del vicedirettore de “L'Osservatore Romano”, Carlo Di Cicco, che ha evidenziato quali possano essere i fermenti e le proiezioni della vita consacrata in Europa. "Il messaggio – si apprende proprio dal giornale vaticano – è di speranza, ma al tempo stesso di forte impegno: la vita consacrata, a partire dal rinnovamento ancora vivo del Concilio Vaticano II, è chiamata a nuove forme di collaborazione con i laici, in nome del comune titolo fornito dal Battesimo. Laici, sacerdoti e religiosi sono chiamati a muoversi insieme in un contesto sicuramente difficile, ma stimolante. Le paure del futuro si riflettono inevitabilmente anche nella vita consacrata: basti pensare al calo delle vocazioni e alla necessità di ridimensionamento di tanti istituti. Tali elementi di crisi, tuttavia, possono trasformarsi, etimologicamente, in momento forte di scelta e di svolta decisiva. Ecco l’impegno per i religiosi a vivere l'attuale momento storico con una nuova coscienza partecipativa, soprattutto ritrovando consonanza con la gente. La vita religiosa, per le sue caratteristiche di gratuità, lavoro in rete, simbolicità e pluralismo, può essere davvero sempre più una forma particolarmente adatta alle sfide del terzo millennio. Come ha osservato ieri il prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita apostolica, cardinale Franc Rodé, nell'omelia della Messa conclusiva, cui hanno partecipato laici e religiosi intervenuti all'assemblea, "la vita consacrata avrà senso per la gente nella misura in cui i religiosi vivranno le fondamentali preoccupazioni degli uomini e delle donne di oggi, ma a condizione che le vivano come una ricerca di Dio, aprendosi alla trasformazione della mente e del cuore che Cristo vuole realizzare in ogni persona”. "A tutti i cristiani, ma in particolare alle persone che scelgono di consacrarsi - ha aggiunto il porporato - spetta il compito di mostrare all'Europa il coraggio di recuperare la propria eredità religiosa, di riscoprire il volto sempre giovane di Cristo, di ricercare il senso della vita, la felicità e l'amore; d'interrogarsi sulla questione del dolore e della morte; di lasciare aperta la dimensione dell'eternità; di cercare il segreto della convivenza tra le lingue, i popoli, le culture, le religioni presenti nelle nostre terre; e, di verificare il proprio ruolo nei confronti degli altri continenti”. (M.A.)







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