Senegal: appello del cardinale Sarr per la pace nel Casamance
“Lavoriamo il più presto possibile, troviamo una soluzione definitiva al problema.
Dio ci chiede di farlo e le popolazioni lo vogliono”: è l’invito rivolto dall’arcivescovo
di Dakar, il cardinale Théodore Adrien Sarr, perché tutti, in Senegal, possano impegnarsi
per la pace nel Casamance. Il porporato ha lanciato l’appello lunedì scorso, alla
conferenza stampa indetta a Popenguine al termine della 122.ma edizione del pellegrinaggio
mariano. All’incontro con i giornalisti, insieme all’arcivescovo di Dakar c’era il
ministro dell’Interno Bécaye Diop. Rivolgendosi alle autorità il cardinale Sarr ha
espresso ampi ringraziamenti per gli sforzi sostenuti nell’organizzazione del pellegrinaggio,
quindi, ribadendo la volontà della comunità cattolica ad impegnarsi per il Casamance,
il porporato ha ricordato l’apporto fino ad ora offerto dalla Chiesa. Il cardinale
Sarr ha aggiunto che la Conferenza episcopale aveva chiesto la creazione di una commissione
cristiana che potesse apportare il proprio contributo nella ricerca di una soluzione
nella regione martoriata dai disordini. Per l’arcivescovo di Dakar la soluzione va
cercata al più presto, per aprire un dialogo con i combattenti e consentire alla popolazione
del Casamance, provata da anni, di vivere serenamente. Nel corso della conferenza
stampa il porporato ha anche parlato della partecipazione di molti musulmani al pellegrinaggio
di Popenguine, segno delle buone relazioni che esistono con i cristiani, che non sono
da definire rapporti di tolleranza, bensì mutuo riconoscimento, rispetto, stima e
amore degli uni verso gli altri. “La vostra risposta positiva – ha sottolineato l’arcivescovo
di Dakar rivolgendosi ai musulmani – la vostra presenza, manifestano, una volta di
più, il vostro attaccamento alle buone relazioni fra musulmani e cristiani in questo
Paese”. Il cardinale Sarr ha inoltre auspicato che tutte le comunità religiose possano
beneficiare di una equa concessione di spazi, da parte dello Stato, per il culto.
“A livello della ripartizione di questi luoghi di culto, qualche volta, alcuni, sono
dimenticati, come i cristiani” ha osservato il porporato. Infine l’arcivescovo di
Dakar ha voluto ringraziare giornalisti ed operatori della comunicazione per il lavoro
svolto in occasione del pellegrinaggio mariano di Popenguine. “Possa Dio, che ha voluto
entrare e restare nella comunicazione con gli uomini – ha concluso l’arcivescovo di
Dakar –, assistervi sempre accompagnandovi nella vostra missione, aiutandovi a mantenervi
nel rispetto dell’altro nella fedeltà e nella verità”. (T.C.)