2010-05-28 16:06:57

Senegal: appello del cardinale Sarr per la pace nel Casamance


“Lavoriamo il più presto possibile, troviamo una soluzione definitiva al problema. Dio ci chiede di farlo e le popolazioni lo vogliono”: è l’invito rivolto dall’arcivescovo di Dakar, il cardinale Théodore Adrien Sarr, perché tutti, in Senegal, possano impegnarsi per la pace nel Casamance. Il porporato ha lanciato l’appello lunedì scorso, alla conferenza stampa indetta a Popenguine al termine della 122.ma edizione del pellegrinaggio mariano. All’incontro con i giornalisti, insieme all’arcivescovo di Dakar c’era il ministro dell’Interno Bécaye Diop. Rivolgendosi alle autorità il cardinale Sarr ha espresso ampi ringraziamenti per gli sforzi sostenuti nell’organizzazione del pellegrinaggio, quindi, ribadendo la volontà della comunità cattolica ad impegnarsi per il Casamance, il porporato ha ricordato l’apporto fino ad ora offerto dalla Chiesa. Il cardinale Sarr ha aggiunto che la Conferenza episcopale aveva chiesto la creazione di una commissione cristiana che potesse apportare il proprio contributo nella ricerca di una soluzione nella regione martoriata dai disordini. Per l’arcivescovo di Dakar la soluzione va cercata al più presto, per aprire un dialogo con i combattenti e consentire alla popolazione del Casamance, provata da anni, di vivere serenamente. Nel corso della conferenza stampa il porporato ha anche parlato della partecipazione di molti musulmani al pellegrinaggio di Popenguine, segno delle buone relazioni che esistono con i cristiani, che non sono da definire rapporti di tolleranza, bensì mutuo riconoscimento, rispetto, stima e amore degli uni verso gli altri. “La vostra risposta positiva – ha sottolineato l’arcivescovo di Dakar rivolgendosi ai musulmani – la vostra presenza, manifestano, una volta di più, il vostro attaccamento alle buone relazioni fra musulmani e cristiani in questo Paese”. Il cardinale Sarr ha inoltre auspicato che tutte le comunità religiose possano beneficiare di una equa concessione di spazi, da parte dello Stato, per il culto. “A livello della ripartizione di questi luoghi di culto, qualche volta, alcuni, sono dimenticati, come i cristiani” ha osservato il porporato. Infine l’arcivescovo di Dakar ha voluto ringraziare giornalisti ed operatori della comunicazione per il lavoro svolto in occasione del pellegrinaggio mariano di Popenguine. “Possa Dio, che ha voluto entrare e restare nella comunicazione con gli uomini – ha concluso l’arcivescovo di Dakar –, assistervi sempre accompagnandovi nella vostra missione, aiutandovi a mantenervi nel rispetto dell’altro nella fedeltà e nella verità”. (T.C.)







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