Conferenza stampa del cardinale Bagnasco a chiusura dell'assemblea Cei
Si è chiusa oggi in Vaticano la 61.ma Assemblea generale dei vescovi italiani iniziata
lunedì scorso. Diversi i temi della riunione fra cui l’approvazione degli “Orientamenti
pastorali per il decennio 2010-2020”, sottolinea il comunicato finale. Il testo definitivo
– a cui sarà aggiunto il discorso del Papa rivolto ai vescovi – sarà presentato nel
prossimo settembre al Consiglio episcopale permanente, che ne autorizzerà la pubblicazione.
A concludere l’evento, la conferenza stampa del presidente della Conferenza episcopale
italiana, il cardinale Angelo Bagnasco. Ce ne parla Debora Donnini:
Giorni impegnativi
e sereni. Così il cardinale Bagnasco parla di questa assemblea della Cei. Al centro
delle domande dei giornalisti, la questione degli abusi sessuali del clero sui minori.
Il cardinale Bagnasco spiega l’importanza delle linee-guida fatte pervenire dalla
Congregazione per la Dottrina della Fede, che sono una precisazione e un rilancio
di quanto già messo a punto anni fa: “Per questo motivo, i
vescovi italiani fino ad oggi non hanno ritenuto necessario né opportuno prendere
altre particolari iniziative, tantomeno altri documenti, perché trovano – e troviamo,
come ovviamente è logico – in queste linee-guida non solo la cosa più autorevole,
ma anche la cosa più concreta che veramente ci possa aiutare e orientare – teoricamente
e praticamente – di fronte a casi di questo tipo”. Rispondendo alle domande
dei giornalisti il porporato ha detto che è possibile che ci siano state coperture
anche in Italia riguardo agli abusi. E se ci sono state – ha aggiunto - nel caso che
ciò venga accertato, il giudizio della Chiesa è quello noto: si tratta di una cosa
sbagliata che va corretta e superata. Quindi, sull’autoriforma il porporato
ha detto che è legata all’Anno Sacerdotale; deve essere non sociologica ma che parta
dalla conversione, e sia radicale. I suoi elementi sono appunto penitenza, purificazione
e conversione: “L’autoriforma è, nella sua sostanza e nella
sua radice, non una qualche organizzazione strutturale, ma è la santità innanzitutto
dei ministri di Dio!”. Ogni vescovo, di fronte al caso concreto, deve decidere
i diversi gesti, aggiunge il cardinale Bagnaso. La prima preoccupazione per i pastori
è comunque il bene delle singole vittime. Al porporato sono state quindi rivolte domande
sul federalismo fiscale. Per il cardinale Bagnasco questo deve salvaguardare due beni
fondamentali, cioè l’unità profonda del Paese e il valore della cresciuta solidale
di tutta l’Italia per raggiungere il suo obiettivo. Sulla manovra e più in generale
sulla crisi economica, il cardinale Bagnasco ribadisce le preoccupazioni: la famiglia,
crollo demografico, e il sostegno a piccole e medie imprese: “Proprio
in un momento, a mio parere, in cui la situazione economica è in maggiore difficoltà
in un Paese, in un qualunque Paese – a mio modo di vedere – mi pare che bisogna, che
sia necessario proprio in quel momento intervenire di più sulla famiglia. E lo stesso
– ecco la seconda preoccupazione che ho espresso nella prolusione – riguarda il sostegno
alle imprese piccole e medie”. Infine, il porporato ha messo in luce l’importanza
di un rilancio dell’evangelizzazione.