2010-05-27 15:14:23

Nigeria: visita del Consiglio Ecumenico delle Chiese


Una delegazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Wcc) ha visitato nei giorni scorsi la provincia nigeriana del Plateau, teatro nei mesi passati di sanguinosi scontri etnici e settari, costati la vita a diverse centinaia di persone. Del gruppo facevano parte delegati dalla Germania, Finlandia, Etiopia, Ghana, India Kenya, Norvegia e Svizzera. La delegazione si è raccolta in preghiera sulla fossa comune di Dogonahawa, dove sono seppelliti i resti di 323 vittime delle violenze, per lo più donne e bambini. Ad accoglierli c’era il rev.do Michael Kehinde Stephen arcivescovo della Chiesa Metodista di Nigeria. Insieme al vescovo anglicano locale, Jwan B. N. Zhumbes i delegati hanno inoltre visitato Bukuru, l’altra località coinvolta nelle violenze e sono stati ricevuti nella sede della Chiesa di Cristo della Nigeria. Essi hanno incontrato anche l'arcivescovo cattolico di Jos, mons. Ignatius Ayau Kaigama che guida la sezione locale dell’Associazione Cristiana della Nigeria (Can). Il presule ha ribadito ancora una volta che le ricorrenti esplosioni di violenza settaria nella regione sono innescate dalla politica piuttosto che dalla religione, smentendo la chiave di lettura “religiosa” data da molti media. “Non sono le religioni che si scontrano, ma alcune persone che ne fanno parte. Non c’è una guerra di religione”, ha detto il presule che ha quindi sottolineato l’importanza di essere uniti. La natura degli scontri è soprattutto sociale e politica e ruota attorno al delicato problema della proprietà della terra, contesa tra pastori, tradizionalmente nomadi e musulmani, e contadini stanziali, in maggioranza cristiani. I cristiani si riconoscono nel 'People's Democratic Party', formazione attualmente al potere. 'L'All Nigeria People's Party' è invece il partito di riferimento per i musulmani. Diversi osservatori sottolineano che politici locali e nazionali usano la loro influenza per aizzare l’una o l’altra parte, in base ai propri interessi politici. Lo Stato di Plateau, di cui Jos è la capitale, è il simbolo di questo conflitto: si trova esattamente al centro del Paese e rappresenta la cerniera tra il nord, a maggioranza musulmana, e il sud, abitato prevalentemente da cristiani. (L.Z.)







All the contents on this site are copyrighted ©.