2010-05-26 15:36:45

Giornata mondiale della sclerosi multipla


Si celebra oggi la Seconda Giornata mondiale della sclerosi multipla con l’obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica per continuare a sostenere la ricerca scientifica, l'unica arma per sconfiggere la malattia. Questa patologia colpisce circa tre milioni di persone nel mondo, mezzo milione in Europa e più di 50 mila in Italia; la regione italiana più colpita è la Sardegna. Ce ne parla il prof. Claudio Conforti, del Consiglio direttivo dell’Associazione nazionale Sclerosi Multipla, al microfono di Eliana Astorri:RealAudioMP3

R. - E’ una malattia molto particolare, molto diversa da caso a caso. Ci sono casi molto meno gravi, casi molto più gravi, casi in cui la sclerosi multipla interessa gli arti, altri in cui interessa la vista o interessa l’udito. Dipende dalla zona del cervello che viene colpita. Sostanzialmente è una malattia che interrompe o che rende più difficile il transito del segnale nervoso lungo i nervi ed è normalmente una malattia che rovina la mielina, cioè la guaina che è intorno alle fibre nervose e che è la principale responsabile della trasmissione degli impulsi elettrici, quindi praticamente degli impulsi nervosi. E’ una malattia di cui non si è arrivati ancora a stabilire l’origine precisa. Ci sono tante possibili spiegazioni ma non ne esiste una unica, risolutiva.

D. – A che punto è la ricerca per la cura di questa malattia?
 
R. - La ricerca è andata molto avanti e ha messo a punto delle terapie che non sono risolutive, nel senso che non curano l’origine della malattia, però curano molto bene alcuni dei sintomi. La penultima scoperta come medicina per la sclerosi multipla è l’interferone: come “immunomodulante” riduce la velocità di progressione, perché è una malattia progressiva, riduce la gravità delle crisi e, quindi, da un punto di vista dei sintomi e anche della malattia stessa funziona da freno. Non possiamo dire che la risolve, né che la guarisce, però la frena. Dopo gli interferoni ci sono tanti altri prodotti che sono stati messi a punto nei casi in cui, per esempio, l’interferone non funzioni perché non tutte le persone sono sensibili all’interferone.
 
D. – Oltre alla ricerca sulle terapie c’è una ricerca sulle le cause della sclerosi multipla?
 
R. - C’è la ricerca che come diciamo noi è a 360 gradi, nel senso che la ricerca punta ai fattori genetici, ai fattori climatici perché è una malattia diffusa in tutto il mondo però ha delle effusioni diverse a seconda della zona climatica - di solito i Paesi più freddi hanno un’incidenza maggiore - a seconda proprio del gruppo etnico, per cui è più frequente in certe popolazioni e meno in altre. Non è una malattia ereditaria e non è una malattia contagiosa.
 
D. – Che si può fare nei confronti delle persone affette da questa malattia?
 
R. - Nei confronti delle persone con sclerosi multipla ci sono due filoni: il primo è quello della ricerca, il secondo è quello della assistenza, ma assistenza e riconoscimento dei diritti per rendere più vivibile la vita con sclerosi multipla . Noi diciamo vivere “con” la sclerosi multipla perché è una compagna sgradita che uno si ritrova a un certo punto della propria vita, spesso in età abbastanza giovanile, e la si deve portare dietro per tutta la vita. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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