Senza una drastica riduzione dei deficit e una decisa stretta sul fronte delle riforme
strutturali l'Europa rischia di vivere un decennio di stagnazione. È l'allarme lanciato
dal commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn. Per Rehn, mettendo
in campo nei prossimi cinque anni riforme strutturali ambiziose, tese innanzitutto
a consolidare i bilanci pubblici, si può raggiungere l'obiettivo nella prossima decade
di un tasso di crescita annuale sopra il 2%, che potrebbe significare la creazione
di più di 10 milioni di posti di lavoro e una riduzione del 3% della disoccupazione
rispetto alla fine di questo decennio. Al contrario, “senza riforme l'Europa vivrebbe
una fase di stagnazione, con una crescita media al massimo all'1,5% e con un livello
di disoccupazione, anche dopo una fase ciclica di ripresa, al 7-8%”.