Grecia: grazie agli immigrati, cattolici aumentati del 700 per cento
“Negli ultimi dieci anni i cattolici in Grecia sono aumentati del 700 per cento, passando
da 50 mila a 350 mila”. A rivelarlo, in un’intervista al Sir, è il presidente dei
vescovi greci, mons. Francesco Papamanolis, vescovo di Syros, Santorini e Creta, che
spiega così le ragioni di questa crescita: “La causa è da ricercare nell’immigrazione
di polacchi, romeni e albanesi successiva alla caduta del comunismo, nell’entrata
della Grecia nell’Ue, nell’instabilità politica del Medio Oriente per libanesi e iracheni,
e nell’elasticità del nostro governo nel concedere il permesso di soggiorno a filippini,
africani e indiani”. Il fenomeno dell’immigrazione - continua mons. Papamanolis -
“ha cambiato l’immagine della Chiesa cattolica in Grecia” dove l’80% dei cattolici
“sono immigrati da varie nazioni”. Un dato che testimonia la ricchezza della Chiesa
locale e che sollecita un rinnovato impegno su più fronti, a partire da una riflessione
sul problema della lingua, poiché “sebbene la maggior parte dei nostri fedeli, anche
immigrati, parli il greco, esiste una percentuale considerevole, specie di anglofoni,
che non lo parla. Ne derivano difficoltà per la scelta del parroco da mandare nelle
comunità, nella comunicazione e nelle celebrazioni liturgiche”. Tra gli obiettivi,
anche quello di favorire la conoscenza e l’accoglienza reciproca fra i cattolici greci
e immigrati, e fra questi e i fedeli non cattolici, e la necessità di individuare
nuovi luoghi di culto. (C.D.L.)