La musica e il dialogo: l'editoriale di padre Lombardi
Nella musica si realizza “il confronto, il dialogo e la sinergia tra Oriente ed Occidente,
tra tradizione e modernità”: è quanto affermato da Benedetto XVI al termine del Concerto
in Vaticano, offerto giovedì scorso dal Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill.
Un evento sul quale si sofferma l’editoriale del nostro direttore, padre Federico
Lombardi, per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:
Nei giorni
scorsi abbiamo assistito a un passo significativo nei rapporti fra la Chiesa ortodossa
russa e quella cattolica. Il Concerto offerto dal Patriarca Kirill al Santo Padre,
nell’Aula Paolo VI, preceduto da un cordiale messaggio dello stesso Patriarca al Papa,
letto dal Metropolita Hilarion, andava ben aldilà di un normale gesto di cortesia.
E’ molto chiaro infatti, che nel contesto del panorama culturale europeo odierno,
le posizioni ortodosse e cattoliche sui grandi problemi etici sono comuni, poiché
discendono da una visione dell’uomo ispirata dal cristianesimo. Il Metropolita Hilarion,
nel suo indirizzo, ha fatto riferimento esplicito, ad esempio, alle questioni relative
alla vita e alla famiglia. Il discorso finale del Papa è stato più ampio e impegnativo
di quelli che abitualmente svolge al termine dei concerti, sviluppando con ampiezza
il tema delle radici cristiane dell’Europa, espresse non solo nella vita religiosa,
ma anche “nell’inestimabile patrimonio culturale e artistico” dei Paesi in cui la
fede cristiana ha favorito e promosso “come non mai la creatività e il genio umano”.
Di fronte a una secolarizzazione che spinge a prescindere da Dio e dal suo progetto
e “finisce per negare la stessa dignità umana”, occorre sviluppare la proposta di
un “nuovo umanesimo”, affinché l’Europa possa tornare a respirare “a pieni polmoni”,
grazie “al dialogo e alla sinergia fra Oriente e Occidente, fra tradizione e modernità”.
Il risonare delle note della grande musica russa in Vaticano è stato un segno eloquente
della sintonia profonda che su queste prospettive cruciali si è stabilita fra la Chiesa
ortodossa russa e quella cattolica. Un segno davvero incoraggiante per il futuro.