Il cardinale Poletto per l’Ostensione della Sindone: grande gioia per aver visto
la fede crescere
Due milioni di pellegrini: è la cifra che sottolinea tutta la straordinarietà dell’Ostensione
della Sacra Sindone a Torino, iniziata il 10 aprile e che si concluderà domani pomeriggio,
alle ore 16, con la concelebrazione in Duomo presieduta dal cardinale Severino Poletto.
Proprio l’arcivescovo del capoluogo piemontese ha tenuto stamani una conferenza stampa
per tracciare un bilancio dell’avvenimento. Il servizio della nostra inviata a Torino,
Emanuela Campanile:
Un flusso
continuo di persone, quotidiano, che è entrato e si è fermato per la preghiera e per
il Sacramento della riconciliazione nella penitenzieria e nella cappella dell’Adorazione.
Tra l’altro penitenzieria e cappella aperte tutti i giorni dalle 7.30 alle 18.30 per
garantire l’accoglienza continua. Ogni mattina alle 7 è stata celebrata la Messa davanti
alla Sindone e poi la Via Crucis del venerdì, incentrata sul tema dell’Ostensione
"Passio Christi, passio hominis". Tre meditazioni serali in Duomo di fronte al sacro
telo, proprio per aiutare la riflessione. Sei settimane, 45 giorni intensissimi e,
se si pensa che per ben 35 giorni c’è stata una pioggia continua, davvero possiamo
dire che i pellegrini non si sono fermati di fronte a nulla. Per la prima Ostensione
del nuovo millennio, Torino ha rappresentato il cuore pulsante della cristianità.
Sentiamo, allora, il cardinale Severino Poletto a commento di
queste settimane:
“Credo veramente che la finalità
che ha ispirato me a chiedere al Santo Padre di poter fare quest’Ostensione è essenzialmente
spirituale. Quindi il motivo per cui abbiamo fatto l’Ostensione era aiutare la gente
a contemplare la sofferenza di Cristo, di cui la Sindone è uno specchio mirabile e
preciso di ciò che dice il Vangelo. Sicuramente i due milioni ed oltre di pellegrini
che sono venuti e che hanno pregato, meditato e si sono magari confessati e così via,
sono tornati a casa più ricchi di fede. Perciò il frutto spirituale di quest’Ostensione
è stato enorme. Ho una grande gioia nel cuore, gioia che ho visto anche nel cuore
del Santo Padre, che me l’ha espressa nella bellissima lettera di ringraziamento -
di cui sono veramente riconoscente e approfitto anche della Radio Vaticana per ringraziarlo
- e che domani sarà letta in cattedrale prima della Messa di chiusura. Ecco, questa
gioia la proviamo proprio perché abbiamo visto la fede crescere”. (Montaggio
a cura di Maria Brigini)