Allarme di una suora indiana: "I Mondiali di calcio in Sudafrica a rischio schiavitù"
La Coppa del mondo di calcio “rischia di scatenare una nuova schiavitù: esseri umani
costretti a lavorare in molti campi per pochissimo denaro, per non parlare del mercato
del sesso. Il traffico di uomini non deve essere permesso”. È la denuncia della madre
salesiana Bernadette Sangma, nata tribale nello Stato indiano del Meghalaya, che oggi
lavora all’interno del Network internazionale delle religiose contro lo schiavismo.
Lo riferisce Asianews. Secondo la suora, l’evento sportivo “aggiunge problemi a un
Paese che è già il centro di attività criminali di diverso tipo”. Le consorelle che
operano sul campo hanno già denunciato “le condizioni di vita terribili di chi ha
lavorato alla costruzione degli stadi e delle strutture previste per la Coppa del
Mondo”. Un altro grave problema è rappresentato dai confini sudafricani, estremamente
aperti. “Le persone - spiega - vanno e vengono senza controllo, e questo spesso apre
la porta a sparizioni misteriose e a traffici illeciti”. Lo denuncia anche l’Organizzazione
internazionale per i migranti. Per cercare di limitare i danni, il Network ha lanciato
una campagna informativa: “Soprattutto i bambini devono sapere cosa rischiano” ha
concluso suor Sangma “faremo di tutto per evitare che continui questo traffico”. (R.R.)