2010-05-21 14:20:13

Torniamo a far respirare l’Europa con i due polmoni dell’Oriente e dell’Occidente! L’auspicio del Papa al concerto offerto dal Patriarca Kirill


“Torniamo a far respirare l’Europa a pieni polmoni”, con l’Oriente e l’Occidente: questo l’auspicio espresso ieri sera da Benedetto XVI al termine del Concerto in Aula Paolo VI, offerto da Kirill I, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. L’evento si è svolto in occasione delle “Giornate di cultura e di spiritualità russa in Vaticano” ed è stato realizzato insieme ai Pontifici Consigli per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e della Cultura. Ad esibirsi sono stati l’Orchestra Nazionale Russa, il Coro Sinodale di Mosca e la Cappella di Corni di San Pietroburgo. In programma, musiche di Rachmaninov, Čajkovskij e del Metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, che ha letto un Messaggio del Patriarca Kirill. Il servizio di Isabella Piro:RealAudioMP3

 
(musica)

 
Amnesia: è questo il rischio che il mondo europeo corre, afferma il Papa, il rischio della “dimenticanza e dell’abbandono dello straordinario patrimonio suscitato e ispirato dalla fede cristiana”, definita “ossatura essenziale della cultura europea e non solo”. La fede cristiana, continua Benedetto XVI, “nelle sue diverse espressioni ha dialogato con le culture e le arti, le ha animate e ispirate, favorendo e promuovendo come non mai la creatività e il genio umano”. Un contributo valido anche oggi:

 
"Anche oggi tali radici sono vive e feconde, in Oriente e in Occidente, e possono, anzi devono ispirare un nuovo umanesimo, una nuova stagione di autentico progresso umano, per rispondere efficacemente alle numerose e talvolta cruciali sfide che le nostre comunità cristiane e le nostre società si trovano ad affrontare, prima fra tutte quella della secolarizzazione, che non solo spinge a prescindere da Dio e dal suo progetto, ma finisce per negare la stessa dignità umana, in vista di una società regolata solo da interessi egoistici".

Di qui, l’appello del Papa:

"Torniamo a far respirare l’Europa a pieni polmoni, a ridare anima non solo ai credenti, ma a tutti i popoli del Continente, a promuovere la fiducia e la speranza, radicandole nella millenaria esperienza di fede cristiana! In questo momento non può mancare la testimonianza coerente, generosa e coraggiosa dei credenti, perché possiamo guardare insieme al futuro comune come ad un avvenire in cui la libertà e la dignità di ogni uomo e di ogni donna siano riconosciute come valore fondamentale e sia valorizzata l’apertura al Trascendente, a Dio, l’esperienza di fede come dimensione costitutiva della persona".

 
Nella musica, continua Benedetto XVI, già si realizza “il confronto, il dialogo e la sinergia tra Oriente ed Occidente, tra tradizione e modernità”. Una “visione unitaria e armonica dell’Europa” è necessaria, dice il Papa, poiché senza la consapevolezza di radici culturali e religiose “profonde e comuni”, l’Europa di oggi “sarebbe come priva di un’anima e segnata da una visione riduttiva e parziale”.

"Еще раз благодарю Патриарха Кирилла…"
Ringraziando poi in russo tutti i presenti e gli organizzatori del concerto, Benedetto XVI esprime “profonda gratitudine” al Patriarca Kirill e ringrazia il Metropolita Hilarion per il suo “costante impegno ecumenico”, manifestando un particolare augurio:

"... che la lode al Signore e l’impegno per il progresso della pace e della concordia tra i popoli ci accomunino sempre più e ci facciano crescere nella sintonia degli intenti e nell’armonia delle azioni".

Dal suo canto, nel messaggio letto dal Metropolita Hilarion, il Patriarca Kirill ha ricordato il contributo evangelizzatore della cultura russa, soprattutto negli anni delle persecuzioni della Chiesa e dell’ateismo di Stato, ed ha poi definito così il concerto:

 
"Un evento di grande importanza nella storia degli scambi culturali tra le nostre Chiese".

 
Cattolici e ortodossi devono agire insieme come alleati, non come concorrenti, ha continuato Hilarion, ribadendo che la difesa comune di valori come la famiglia e la vita, dal concepimento fino alla fine naturale, può aiutare l’Europa ad uscire dalla “serissima crisi di identità” che sta attraversando.

 
(musica)







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