Iraq. Patriarcato caldeo in crisi economica: costretto ad affittare le sue proprietà
In una critica situazione economica, che non le permette nemmeno di sostenere i suoi
sacerdoti, la Chiesa caldea in Iraq è costretta ad affittare a privati gli spazi adiacenti
alle sue parrocchie a Baghdad. Bollando come “pericolose bugie” le voci che parlavano
addirittura della vendita della chiesa della Madonna Addolorata - la prima cattedrale
d’Iraq, dove sono sepolti i patriarchi e di inestimabile valore storico -, l’Ausiliare
della capitale mons. Shlemon Warduni spiega all'agenzia AsiaNews come la Chiesa irachena
stia affrontando questa grave crisi. Una serie di fattori spiegano l’attuale difficoltà
in cui versa il Patriarcato caldeo. “Da circa 10 mesi”, il ministro delle Finanze
del Kurdistan, Sargis Agajan, ha interrotto i finanziamenti alla comunità cristiana
che negli ultimi anni avevano garantito una buona entrata. Non solo: “Con la massiccia
emigrazione dei nostri fedeli – spiega il vescovo - sono dimezzate anche le entrate
che arrivavano dalle offerte, mentre dal governo non riceviamo nessun aiuto”. Così,
una commissione del Patriarcato - composta da quattro laici, di cui è supervisore
lo stesso Warduni e responsabile il cardinale Emmanuel III Delly – sta studiando progetti
per far fruttare le proprietà della Chiesa e ricavarne entrate utili a sostenere economicamente
i sacerdoti, a coprire le spese delle parrocchie e della catechesi (come il trasporto
dei ragazzi e i libri)”. Questo, sottolinea il vescovo di Baghdad, è un punto importante:
“I protestanti stanno portando via i nostri giovani e dicono di fare l’evangelizzazione
anche al posto nostro, abbiamo il dovere di custodire i nostri ragazzi con il catechismo”.
Per ora si è deciso di “affittare per 15 anni il terreno adiacente alla ex cattedrale
di Baghdad (fuori dalle mura della chiesa vera e propria) a un privato che ci costruirà
dei negozi”. Al termine del contratto restituirà tutto al Patriarcato. La zona in
cui sorge la “Madonna Addolorata” è quella del primo quartiere cristiano della capitale
irachena, “Haqid al Nasara” (in italiano, “l’incontro dei cristiani”). Qui, fino agli
anni ’70, si concentravano tutte le denominazioni cristiane del Paese. Ora è una zona
molto commerciale, piena di mercati e negozi, il cuore pulsante della città, dove
il valore di immobili e terreni è aumentato molto. Per motivi logistici - la chiesa
si trova in un vicolo poco praticabile con le auto – la cattedrale caldea è stata
trasferita da alcuni anni nella chiesa di “San Giuseppe” nel quartiere di Karada.
Nonostante i problemi di sicurezza che affliggono i cristiani nella capitale, la “Madonna
Addolorata” è ancora aperta: “E’ stato anche designato un sacerdote che ogni tanto
va a celebrare messa”, racconta mons. Warduni. “La diocesi di Baghdad, conclude il
vescovo ausiliare, è al lavoro per studiare progetti che possano portare aiuto economico
anche alle altre diocesi d’Iraq”. (R.P.)