India: l'arcivescovo di Mumbai in difesa delle scuole cristiane
Il cardinale Gracias, arcivescovo di Mumbai, respinge le accuse “che provengono da
uno sparuto gruppo di funzionari della municipalità” e sottolinea “i valori di patriottismo
e armonia religiosa” che vengono inculcati agli studenti delle scuole cristiane. A
Mumbai, infatti, capitale dello stato del Maharashtra, l’amministrazione della municipalità
critica i metodi di insegnamento nelle scuole cristiane della metropoli. Nella seconda
città più popolosa del mondo dopo Shangai, il Dipartimento dell’arcidiocesi per l’istruzione
annovera 150 scuole fondate e guidate da missionari, alcune delle quali ricevono sovvenzioni
dallo Stato. Nel tentativo di promuovere “l’ideologia indù” - si apprende dall’agenzia
Asianews - l’alleanza Sena-Bjp ha lanciato una campagna contro gli istituti cristiani
che usufruiscono di fondi pubblici, perché “predicano la fede cristiana e impediscono
alcune pratiche tipiche dell’induismo”. Fra queste vi sarebbe il divieto di indossare
decorazioni sulla fronte, braccialetti e tatuaggi temporanei, la mancata osservanza
di alcune feste indù e dell’obbligo di cantare l’inno nazionale. “I nostri istituti
cristiani – spiega il presidente della Conferenza episcopale Gracias – sono guidati
secondo la Costituzione dell’India e l’ethos cristiano. Non possiamo certo scordare
che siamo scuole cristiane”. Attraverso l’Apostolato dell’educazione, prosegue il
porporato, noi “serviamo la nazione” in accordo al nostro codice che “rispetta tutte
le religioni e gli studenti di ogni credo religioso. Tutte le scuole sono modelli
di integrazione”. (M.A.)