2010-05-20 19:59:58

Torniamo a far respirare l’Europa con i due polmoni dell’Oriente e dell’Occidente! È l’auspicio del Papa al concerto offerto dal Patriarca di Mosca Kirill


“Torniamo a far respirare l’Europa a pieni polmoni”, con l’Oriente e l’Occidente: questo l’auspicio espresso ieri sera da Benedetto XVI al termine del Concerto in Aula Paolo VI, offerto da Kirill I, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. L’evento si è svolto in occasione delle “Giornate di cultura e di spiritualità russa in Vaticano” ed è stato realizzato insieme ai Pontifici Consigli per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e per la Cultura. Ad esibirsi sono stati l’Orchestra Nazionale Russa, il Coro Sinodale di Mosca e la Cappella di Corni di San Pietroburgo. In programma, musiche di Rachmaninov, Čajkovskij e del Metropolita Hilarion, Presidente del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, il quale ha poi letto un Messaggio del Patriarca Kirill. Il servizio di Isabella Piro RealAudioMP3



(musica)

 

Amnesia: è questo il rischio che il mondo europeo corre, afferma il Papa, il rischio della “dimenticanza e dell’abbandono dello straordinario patrimonio suscitato e ispirato dalla fede cristiana”, definita “ossatura essenziale della cultura europea e non solo”. La fede cristiana, continua Benedetto XVI, “nelle sue diverse espressioni ha dialogato con le culture e le arti, le ha animate e ispirate, favorendo e promuovendo come non mai la creatività e il genio umano”. Un contributo valido anche oggi:

 

Anche oggi tali radici sono vive e feconde, in Oriente e in Occidente, e possono, anzi devono ispirare un nuovo umanesimo, una nuova stagione di autentico progresso umano, per rispondere efficacemente alle numerose e talvolta cruciali sfide che le nostre comunità cristiane e le nostre società si trovano ad affrontare, prima fra tutte quella della secolarizzazione, che non solo spinge a prescindere da Dio e dal suo progetto, ma finisce per negare la stessa dignità umana, in vista di una società regolata solo da interessi egoistici. 

Di qui, l’appello del Papa:

 

Torniamo a far respirare l’Europa a pieni polmoni, a ridare anima non solo ai credenti, ma a tutti i popoli del Continente, a promuovere la fiducia e la speranza, radicandole nella millenaria esperienza di fede cristiana! In questo momento non può mancare la testimonianza coerente, generosa e coraggiosa dei credenti, perché possiamo guardare insieme al futuro comune come ad un avvenire in cui la libertà e la dignità di ogni uomo e di ogni donna siano riconosciute come valore fondamentale e sia valorizzata l’apertura al Trascendente, a Dio, l’esperienza di fede come dimensione costitutiva della persona.

 

Nella musica, continua Benedetto XVI, già si realizza “il confronto, il dialogo e la sinergia tra Oriente ed Occidente, tra tradizione e modernità”. Una “visione unitaria e armonica dell’Europa” è necessaria, dice il Papa, poiché senza la consapevolezza di radici culturali e religiose “profonde e comuni”, l’Europa di oggi “sarebbe come priva di un’anima e segnata da una visione riduttiva e parziale”.

 

Еще раз благодарю Патриарха Кирилла

 

Ringraziando poi in russo tutti i presenti e gli organizzatori del concerto, Benedetto XVI esprime “profonda gratitudine” al Patriarca Kirill e ringrazia il Metropolita Hilariin per il suo “costante impegno ecumenico”, manifestando un particolare augurio:

 

(…) che la lode al Signore e l’impegno per il progresso della pace e della concordia tra i popoli ci accomunino sempre più e ci facciano crescere nella sintonia degli intenti e nell’armonia delle azioni.

 

Dal suo canto, nel messaggio letto dal Metropolita Hilarion, il Patriarca Kirill ha ricordato il contributo evangelizzatore della cultura russa, soprattutto negli anni delle persecuzioni della Chiesa e dell’ateismo di Stato, ed ha poi definito così il concerto:

 

Un evento di grande importanza nella storia degli scambi culturali tra le nostre Chiese.

 

Cattolici e ortodossi devono agire insieme come alleati, non come concorrenti, ha continuato Hilarion, ribadendo che la difesa comune di valori come la famiglia e la vita, dal concepimento fino alla fine naturale, può aiutare l’Europa ad uscire dalla “serissima crisi di identità” che sta attraversando.

 

(musica)

  








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