Sciopero generale in Grecia: i sindacati contro l’austerity
Un nuovo sciopero generale di 24 ore, il quarto dall’inizio della crisi, sta paralizzando
oggi la Grecia. Stop al traffico marittimo e ferroviario, ma non a quello aereo, chiuse
scuole e ospedali, tranne per le emergenze, come pure uffici pubblici e banche. Lavorano,
invece, i giornalisti. La protesta, indetta dai sindacati, è rivolta contro la politica
di austerity che sarà votata a fine mese e che prevede tagli ai salari e la riforma
delle pensioni. Ma cosa chiede il blocco sociale che sta paralizzando il Paese ellenico?
Marco Guerra lo ha chiesto al giornalista greco, Nicola Nellas: R. – Di ripensare
le politiche economiche che il governo ha deciso insieme al Fondo monetario internazionale,
di non alzare l’età minima pensionabile a 65 anni rispetto ai 60 di oggi, di dare
aiuto alle persone più povere, di creare un fondo o un ente che dovrebbe gestire i
beni dei fondi assicurativi, di combattere l’evasione fiscale e di annunciare i nomi
di tutti coloro che stanno evadendo le tasse. D. – L’opinione
pubblica greca come sta vivendo questa contrapposizione? R.
– L’opinione pubblica greca è un po’ divisa, perché sappiamo che si sono delle cose
che devono essere fatte per uscire da questa situazione, ma vediamo ancora una volta
che chi pagherà saranno i pensionati e i lavoratori. D. – Si
temono nuovi disordini e violenze? R. – Penso di no, perché
sia l’opinione pubblica che i sindacati sono rimasti abbastanza scioccati da quello
che è successo l’ultima volta. In più, il governo ha mandato in piazza più di mille
poliziotti proprio per non lasciare la possibilità a questi estremisti di creare disordini.
D. – Come pensa che si concluderà questo braccio di ferro? R.
– Penso che continueremo ad andare avanti con gli scioperi, perché i sindacati non
vogliono discutere su queste cose. Chiedono, e chiedono chiaramente, di non procedere
con le cose che adesso sta portando avanti il governo, rispetto alle pensioni e ai
salari. D. – Il governo riuscirà a varare il piano di austerità? R.
– Dovrà farlo, perché non abbiamo alternative come governo e come Paese. Se non ci
fosse questo piano, la Grecia dovrebbe dichiarare la bancarotta.