Repubblica Centrafricana: offensiva contro i guerriglieri del Lra
Nel sud-est della Repubblica Centroafricana è partita una vasta operazione militare
per riportare la sicurezza nelle aree dove i guerriglieri ugandesi dell’Esercito di
Resistenza del Signore (LRA) continuano a seminare morte e distruzione. La popolazione
locale ripone molte speranze in questa mobilitazione, e non fa eccezione mons. Juan
José Aguirre Muños, vescovo di Bangassou, che riferisce di aver visto transitare,
diretti verso est, circa 600 militari centrafricani. “Secondo quanto ci è stato riferito
– racconta il presule all'agenzia Fides -, anche il governo francese ha promesso l’invio
di aiuti militari che giungeranno nella zona per via aerea”. Vi sono inoltre voci
non confermate che anche il Ciad e il Sudan sono disposti ad inviare proprie truppe
per combattere l’Lra”, dice ancora mons. Muños.“Le notizie che ho dall’est della diocesi
sono ancora frammentarie; quel che è certo è che l’area è quasi isolata perché nessuno
si avventura nelle strade dopo l’assalto al camion del Programma Alimentare Mondiale”
aggiunge il presule. Nell’attacco al convoglio del Pam del 5 maggio scorso sono morti
due operatori dell’organizzazione e altri due erano rimasti feriti. Secondo l’ Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) tra il 20 marzo e il 6 maggio
l'Lra ha effettuato almeno 10 raid nella provincia di Haut-Mbonou, nella Repubblica
Centrafricana meridionale, in particolare nei villaggi di Mboki, Agoumar, Guerekindo,
Bouete, Kitessa e Miskine. Le vittime sono 36. Molte case sono state date alle fiamme
e 10mila persone sono dovute fuggire. In 411 si sono rifugiati oltre confine nella
Repubblica Democratica del Congo. Secondo l'agenzia dell’Onu i nuovi sfollati si trovano
soprattutto nelle città di Bangassou, Rafai, Zemio e Mboki. L’Unhcr ricorda che l’Lra
è presente pure nella Rdc e nel sud Sudan. Nella Rdc, l'ultimo attacco su larga scala
da parte dell'Lra è avvenuto tra il 22 e il 26 febbraio a Kpanga, circa 60 km a nord
di Niangara, nel distretto di Bas-Uele nella Provincia Orientale, nella parte orientale
del Paese. L’Lra avrebbe ucciso almeno 100 tra uomini, donne e bambini. In Sudan gli
attacchi si sono concentrati nelle regioni dell’Equatoria centrale e occidentale,
al confine con Uganda, Rdc e Repubblica Centrafricana. Gli attacchi hanno anche costretto
20mila congolesi a cercare rifugio in Sudan e nella Repubblica Centrafricana. Secondo
le stime dell’Onu in Sudan l'Lra avrebbe provocato la morte di 2.500 persone e il
movimento forzato di altre 87.800, soprattutto in Equatoria centrale e occidentale.
(M.G.)