Giornate di cultura e spiritualità russa in Vaticano: sempre più vicini cattolici
e ortodossi russi
Rafforzare il dialogo tra ortodossi e cattolici: lo scopo sotteso delle due Giornate
di cultura e spiritualità russa in Vaticano, aperte oggi. A suggellare l’evento -
domani pomeriggio nell’Aula Paolo VI alle 18 - sarà un Concerto dell’Orchestra nazionale
russa di San Pietroburgo, offerto dal Patriarca di Mosca e di tutte le Russie al Papa.
Stamane l’incontro tra il metropolita Hilarion Alfeev del Patriarcato di Mosca, il
cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità
dei Cristiani e l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio
della Cultura, che ha ospitato la riunione conclusasi con una conferenza stampa. Il
servizio di Roberta Gisotti.
Quando si
parla di cultura non si può prescindere dalla dimensione spirituale, ha osservato
mons. Ravasi, inquadrando le due Giornate, che cadono nell’anno centenario il prossimo
dicembre della morte del grande scrittore russo Leone Tolstoj e che anticipano l’anno
2011 dedicato alla cultura russa in Italia. Giornate che segnano una nuova tappa nel
cammino ecumenico, come ha puntualizzato il cardinale Kasper: "Mi
sembra che proprio questo dialogo culturale sia di particolare importanza e attualità,
quando si parla di dialogo tra Oriente ed Occidente. E' stato già spesso detto e scritto
che la triste millenaria separazione tra l'Oriente e l'Occidente non è causata solo
da differenze teologiche, neppure solo da conflitti politici, ma soprattutto da un
allontanamento, un estraniamento ed una alienazione culturale, che oggi, nel segno
dell'integrazione tra Europa Orientale ed Occidentale, dobbiamo superare non nel senso
di una livellazione, ma nel senso di un reciproco arricchimento, in una comunione
senza fusione o assorbimento. Tale comunione non è una realtà a se stante, ma diventa
una forte testimonianza comune della ricchezza della cultura europea e delle sue radici
cristiane, oggi, purtroppo, spesso dimenticate oppure negate e rifiutate". Il
dialogo tra Chiese non si esaurisce al livello dei vertici ma si realizza pure tra
persone comuni, ha aggiunto il metropolita Hilarion, citando i tanti matrimoni misti
nel suo Paese tra cattolici e ortodossi e cosi anche i milioni di fedeli ortodossi
di varie nazionalità presenti in Italia e in Europa. Da qui l’importanza di volgere
lo sguardo al futuro pensando alle sfide comuni per cattolici e ortodossi chiamati
a difendere i valori cristiani nella società, soprattutto nei Paesi maggiormente scristianizzati.
E’ cresciuta infatti - ha sostenuto Hilarion - la coscienza tra cattolici e ortodossi
di non essere in competizione ma alleati. La competizione del passato dovrebbe restare
nel passato, così come le questioni teologiche irrisolte, sulle quali continueremo
– ha assicurato il metropolita – a dialogare, ma il lavoro sarà ancora lungo, durerà
molti anni e non possiamo compromettere la collaborazione su altri campi.
Ma
a che punto siamo nel dialogo ecumenico, in vista di un possibile incontro tra il
Patriarca di Mosca e di tutte le Russie e il Papa? Sento che oggi sarebbe possibile,
ha detto il metropolita Hilarion, esprimendo il desiderio che questo incontro storico,
il primo tra i capi delle due Chiese, sia proprio tra Kirill e Benedetto XVI, la cui
elezione è stata accolta - ha ricordato - con grande soddisfazione dalla Chiesa orodossa
russa per la sue posizioni sulle questioni morali e l’impegno nella difesa dei valori
cristiani tradizionali.
La prima Giornata prosegue
nel pomeriggio con il simposio “Ortodossi e cattolici in Europa oggi. Le radici cristiane
e il comune patrimonio culturale di Oriente e Occidente” ospitato nella parrocchia
ortodossa russa di Santa Caterina.
Nella stessa chiesa
domani, la Divina Liturgia aprirà la seconda Giornata, suggellata dal Concerto pomeridiano,
nell’Aula Paolo VI, dell’Orchestra nazionale russa di San Pietroburgo, offerto dal
Patriarca Kirill I a Benedetto XVI, che chiuderà l’evento artistico con il suo saluto.