Rapporto Onu sulla biodiversità: stop alla perdita di specie animali e vegetali
Stop alla perdita del patrimonio natura, a rischio collasso: il nuovo appello arriva
dal terzo Rapporto dell'Onu sulla biodiversità, che chiede azioni radicali ed immediate
per la conservazione delle varietà di specie e sistemi naturali sul Pianeta, alla
base della sopravvivenza umana. ''Abbiamo bisogno di una nuova prospettiva per la
biodiversità, per un Pianeta in salute e un futuro sostenibile per il genere umano'',
scrive il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, nella prefazione del rapporto,
raccomandando di “combattere alla radice le cause della perdita di biodiversità”,
a cui dare “la priorità assoluta in tutte le decisioni e in tutti i settori economici''.
Lo studio dell’Onu disegna un quadro scoraggiante: tra il 1970 e il 2006 la popolazione
animale è diminuita del 31%, i coralli del 38% e le mangrovie del 19%. Nella lista
rossa compilata dall'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), a rischio
estinzione risulta oggi il 21% dei mammiferi, il 30% degli anfibi, il 12% degli uccelli
e il 27% dei coralli. ''A dispetto dell'impegno formale assunto dai Governi a difesa
di questo patrimonio, - afferma Ashok Khosla, presidente dell'Iucn - molto poco nelle
loro politiche, budget o negli indicatori del benessere economico e sociale, riflette
questa fondamentale importanza. La maggior parte dell'azione attuale per conservare
la biodiversità deve essere assunta da agricoltori, industriali e cittadini. Ma se
i Governi non riterranno una grande priorità quella di salvare questa risorsa critica,
verrà inesorabilmente perduta e con lei la speranza di un futuro migliore per tutti''.
Il rapporto sarà posto, a settembre, all’esame dell'Assemblea generale dell'Onu a
New York. Intanto in Italia si terrà, dal 20 al 22 maggio a Roma, la prima Conferenza
nazionale per la biodiversità, ospitata all'Università La Sapienza.(R.G.)