2010-05-17 15:26:29

Messa del cardinale Bagnasco per il laicato cattolico: reagite all’insidia del torpore


“Che cosa vuol dire che Gesù ascende al Cielo? Non certo che il Signore se n’è andato in alto e lontano”, ha spiegato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nell’omelia della Messa nella solennità dell’Ascensione, celebrata ieri pomeriggio nella Basilica di San Paolo fuori le mura. Celebrazione eucaristica dedicata al laicato convenuto al mattino in piazza San Pietro al fine di pregare, insieme al Papa prima del Regina Caeli, per le vittime degli abusi da parte di esponenti della Chiesa cattolica. “Il Cristo Risorto – ha ricordato il porporato – ha bisogno di testimoni che lo abbiamo incontrato…e possano raccontarlo”, aggiungendo che “Papa Giovanni XIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI, hanno visto con i loro occhi il Signore e ce l’hanno annunciato. E noi – ha sottolineato ancora il cardinale Bagnasco - siamo testimoni della loro fede, e più volte abbiamo avuto la percezione che fosse questa loro fede a portare avanti la Chiesa.” Del resto “in un’epoca in cui non è facile credere, - ha proseguito il porporato - abbiamo tuttavia avuto la fortuna di vivere una stagione straordinaria della vita della Chiesa. Il Concilio Vaticano II è stato una sorta di crogiuolo che ha purificato e vivificato la Chiesa, l’ha essenzializzata, l’ha concentrata sul suo Signore”. Infine l’appello a nome di tutti i vescovi italiani. “volete voi, laici cattolici, reagire all’insidia del torpore, alzarvi in piedi, e unirvi al Pastore della Chiesa, per testimoniare davanti al mondo contemporaneo che Cristo è il Signore?” “Sappiatelo, - ha avvertito il cardinale Bagnasco - non è a prima vista l’annuncio che ci si attende. Molti si domandano se esso non sia fuori centro rispetto a certa voglia di vivere, anzi, se non minacci addirittura la libertà del vivere. Testimoniare con il Papa che Cristo è Risorto e per questo è il Signore, non è una cosa facile, nessuno si illuda. Ma proprio per questo, amici, - ha concluso il porporato - proprio perché non è facile, oso sperare che deciderete di starci e di giocarvi senza riserve. Di non lasciar solo Pietro”. (R. G.)







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