L’arcivescovo di Bangkok: spezzare la catena delle violenze
“Dobbiamo spezzare questa catena di violenze e ricostruire tutti insieme un’atmosfera
di pace”. È l’appello lanciato da mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo
di Bangkok. Mons. Kovithavanij ricorda la “road map” per la pace e la riconciliazione
in cinque punti proposta dal governo, sottolineando che “tutta l’opinione pubblica
era favorevole a questa via di uscita”. L’arcivescovo di Bangkok spiega poi ad AsiaNews
che l’escalation di violenze degli ultimi giorni “proviene da una frangia delle ‘camicie
rosse’ vicine al generale Khattiya Sawasdipol”, conosciuto come Seh Daeng, morto
questa mattina in ospedale. “Vi è una parte dei manifestanti – aggiunge l’arcivescovo
di Bangkok – che vuole la violenza e non ha interesse a negoziare con il governo”.
L’esercito ha intimato ai manifestanti di abbandonare l’area occupata nel distretto
commerciale della capitale. Stamani è scaduto l’ultimatum e i militari si preparano
“alla resa dei conti”. Attraverso megafoni, appelli tv e messaggi sms sui telefoni
cellulari l’esecutivo ha avvertito i dimostranti che “devono lasciare la zona”. Un
appello rilanciato da mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, che chiede alla
gente di “tornare a casa, perché la protesta si è spinta troppo oltre”. Fonti di AsiaNews
nella capitale sottolineano, infine, che alla base della crisi politica vi sono “profondi
squilibri sociali” che hanno causato “enormi differenze fra le masse povere e l’elite
economica e finanziaria concentrata nella capitale”. Secondo fonti locali, “la casa
reale e i militari sostengono l’attuale governo, che ha preso poche iniziative concrete
per migliorare la situazione delle aree agricole”. (A.L.)