La gioia del Papa all'indomani della manifestazione delle aggregazioni laicali in
Piazza San Pietro: intervista con il cardinale Bagnasco
Benedetto XVI ha ricevuto stamani in udienza il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo
Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Un incontro che avviene
all’indomani della grande manifestazione di solidarietà al Pontefice, in Piazza San
Pietro, promossa dalla Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali. Luca Collodi
ha chiesto proprio al cardinale Angelo Bagnasco con quali sentimenti il Papa
abbia accolto questa manifestazione di vicinanza dei fedeli italiani:
R. – Molto
contento, molto sereno, proprio al vedere tanta manifestazione di gioia, di vicinanza,
di preghiera da parte di una piazza e oltre, estremamente gremita. I giornali giustamente
hanno parlato di circa 200 mila persone, ma soprattutto di questa folla composita,
di questo popolo composito di grandi e piccole famiglie con i loro bambini che sono
venuti da tutta l’Italia anche con grande sacrificio, ma proprio per stare per un
momento sotto la finestra del Papa.
D. – Cardinale
Bagnasco, questa preghiera, questa solidarietà al Papa, che cosa cambia nella vita
della Chiesa italiana?
R. – Direi che rafforza la
consapevolezza che la Chiesa è una Chiesa di popolo, una Chiesa per tutti e che in
Italia in modo particolare c’è un grande affetto, un grande legame di affetto e di
gratitudine per il Santo Padre. Abbiamo la benedizione e la grazia di avere la sede
di Pietro proprio nella nostra Italia e questo rappresenta nel cuore della nostra
gente, una grande grazia e quindi un motivo di fede ulteriore e di gioia.
D.
– Il Papa ha detto che il peccato è il vero nemico..
R.
– Perché il peccato è l’origine di tutti i mali. E’ una verità questa della nostra
fede che non dobbiamo mai dimenticare: il Papa con la sua chiarezza e con la mitezza
e la lucidità del suo Magistero ci richiama proprio al cuore delle cose, e sotto il
profilo del male, la causa veramente di ogni male fisico o culturale è proprio il
peccato, che è l’allontanamento, il girare le spalle a Dio alla sua verità che brilla
in Cristo e che risplende nella Chiesa.
D. – Lei
non ha dimenticato le vittime degli abusi e nemmeno i tanti sacerdoti, che nel silenzio
sono al servizio di Dio e degli altri, rinnovando loro stima e fiducia...
R.
– L’una e l’altra sono intenzioni che sicuramente sono nel cuore del Santo Padre;
la preghiera di Piazza San Pietro, come di tutta la Chiesa in Italia, lì rappresentata,
è per il Papa, la sua persona, il suo ministero e tutte le sue intenzioni di padre
e di pastore: tra queste sicuramente c’è la santificazione del clero, ecco l’Anno
sacerdotale che volge a conclusione, e c’è la preghiera per tutti coloro che hanno
subito violazione da parte soprattutto di alcuni ministri della Chiesa. Sicuramente
nel cuore del Papa, del suo affetto e della sua preghiera e nella sua azione, sono
presenti queste intenzioni: la Chiesa in Italia ha pregato e prega per questo.
D.
– Cardinale Bagnasco, in questa preghiera l’organizzazione è stata affidata alla Consulta
Nazionale delle Aggregazioni Laicali: abbiamo visto un movimento laicale italiano
molto unito...
R. – E’ una cosa molto bella, è una
testimonianza ulteriore e la bellezza anche del camminare insieme, che conferma il
cammino della Chiesa in Italia, sempre sulla via di una maggiore operativa e affettiva
comunione. Tutte le associazioni tutte le aggregazioni laicali, quindi gruppi, associazioni,
movimenti, nuove comunità sono rappresentate in questo organismo di coordinamento,
di comunione e hanno scelto insieme questa bellissima iniziativa, questa testimonianza
al Papa di affetto e di fiducia e di speranza alla Chiesa in Italia, all’intero Paese.
Sono molto grato e con me tutti i vescovi italiani, per il nostro laicato nelle aggregazioni,
per questa iniziativa, per questa vivacità che auspichiamo continui e non solo a livello
nazionale, ma naturalmente in tutte le Chiese locali. Come diceva il Santo Padre in
Portogallo, parlando ai vescovi, è una primavera dello Spirito, una primavera della
Pentecoste quella dei nuovi carismi, antichi e nuovi carismi. E’ importante, che sempre
più dialogando tra di loro, e con i loro pastori, favoriscano la vitalità, la comunione
e l’annuncio missionario della Chiesa al mondo.