2010-05-16 14:05:27

Il rettore del Santuario di Fatima: dal viaggio di Benedetto XVI in Portogallo un messaggio di speranza per tutti i fedeli


Un viaggio apostolico all’insegna della gioia di essere cristiani. Così il rettore del Santuario di Fatima, padre Virgílio do Nascimento Antunes, sintetizza il significato della visita pastorale del Papa in Portogallo, conclusasi venerdì scorso. Al microfono di Eugenio Bonanata, padre Antunes ripercorre i momenti forti di questo viaggio di Benedetto XVI, in particolare a Fatima: RealAudioMP3
 
R. – E’ stata veramente un’opportunità eccellente per il contatto con Dio, per la gioia di essere cristiani, per il senso della comunione con tutta la Chiesa, per riconoscere nella persona del Santo Padre il pastore universale. Posso dire che sono stati veramente dei giorni di festa, di grande gioia per tutti i pellegrini di Fatima.

 
D. – Che ricordo, che immagine le rimane della visita papale?

 
R. – Quello dell’arrivo del Santo Padre alla Cappella delle Apparizioni, che è il cuore del Santuario di Fatima, dove vanno tutti i pellegrini quando arrivano a Fatima. Il Papa arriva, s’inginocchia davanti alla statua della Madonna: è un gesto tipico tra i pellegrini di Fatima e soprattutto tra i portoghesi. Per questo si sentiva che il Papa era un pellegrino come tutti gli altri nella sua semplicità e pure nella sua umiltà davanti alla Vergine. La sua preghiera silenziosa è stata un momento bellissimo dell’incontro con Dio. Dopo, la sera, l’inizio della processione con le candele, la benedizione delle candele, la preghiera del Rosario che il Papa conduceva, recitando la prima parte del Padre Nostro, dell’Ave Maria: lì si vedeva la Chiesa con il Santo Padre che pregava con questa fiducia, questa speranza in Maria come madre, perché le preghiere potessero arrivare a Dio. Poi, c’è la Messa del 13. Il Santo Padre veramente ci ha toccato con le sue parole ma soprattutto con il suo sorriso, con il suo modo di fare, di comunicare. La folla che era così grande, come sappiamo, era intensamente partecipe e sembrava creasse nel suo cuore un amore e una devozione così grandi per il Santo Padre che appartengono anche al messaggio di Fatima.

 
D. – “La missione profetica di Fatima non si è conclusa”: come ha letto lei questa affermazione di Benedetto XVI?

 
R. – E’ un’affermazione molto importante e forte. Durante il Ventesimo secolo alcuni hanno pensato che con la caduta dei regimi dell’est dell’Europa, con l’attentato a Giovanni Paolo II, la caduta del muro di Berlino, con la persecuzione della Chiesa, si sarebbe compiuto tutto il messaggio di Fatima. Invece, il Papa viene a dirci di no, perché il messaggio di Fatima - a mio avviso - riguarda tutta la storia della Chiesa e del mondo con tutti i suoi problemi e questi problemi - le questioni della pace, della giustizia, anche della fede, della carità - continueranno. Per questo il messaggio di Fatima è un messaggio aperto, che ci aiuta ad interpretare la storia del nostro tempo, ad affermare l’esistenza di Dio, la necessità che l’uomo ha di Dio, della spiritualità dei valori, della conversione.

 
D. – Cosa ha lasciato Benedetto XVI a Fatima?

 
R. – Il Papa ha lasciato una grandissima speranza in tutti i pellegrini e non soltanto nei pellegrini di Fatima, ma in tutto il Paese. Il Portogallo era e continua ad essere in una situazione un po’ difficile dal punto di vista economico, c’è la mancanza di lavoro, alcune povertà che crescono. Il Papa ha portato veramente un messaggio che tocca un po’ tutti i cuori perché arriva a parlare di speranza, a parlare di gioia, a parlare di Dio, a parlare del futuro, a parlare delle possibilità dell’uomo, se continua a credere e ad accettare Dio nella sua vita, a parlare di pace. Veramente, il Papa con il suo messaggio, con la sua persona, ha toccato la gente e per questo la speranza dei portoghesi, dei cristiani e dei non cristiani sembra sia stata approfondita e arricchita con questo viaggio e con queste parole.

 
D. – Si aspettava un’accoglienza così calorosa da parte del Portogallo?

 
R. – Posso dire che ha superato moltissimo le mie aspettative perché anche a Fatima c’è stata una folla molto grande. Il Papa era visto in Portogallo come il teologo, il filosofo, che non riusciva a toccare i cuori… E’ stato tutto il contrario! Il Papa ha toccato il cuore della gente, si è avvicinato ai bambini, ai giovani, agli anziani, ha parlato ai malati. E’ un uomo così tanto umano che sembrava qualcuno della nostra famiglia, che conoscevamo già da tanto tempo e per questo è cambiato moltissimo il modo di accogliere o di riconoscere la sua personalità. Mi sembra che abbia superato in tutto le aspettative dei portoghesi.







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