L'appello del Papa dal Portogallo: i cristiani rinnovino l'ardore spirituale per testimoniare
il Vangelo con passione
Con un appello a rinnovare l'ardore spirituale perché il Vangelo sia testimoniato
con passione da ogni cristiano, si è concluso ieri il viaggio apostolico del Papa
in Portogallo a dieci anni dalla Beatificazione dei veggenti di Fatima Giacinta e
Francesco: quattro giorni intensissimi di incontri, preghiera, meditazioni. Ieri pomeriggio
la cerimonia di congedo a Porto. Ce ne parla il nostro inviato Roberto Piermarini:
“Continuemos
a caminhar na esperança! Adeus! Continuiamo a camminare nella speranza!
Addio!” Con queste parole il Papa
si è congedato ieri dal Portogallo, al termine di un viaggio segnato da un’accoglienza
trionfale che lo ha profondamente colpito. Dallo scalo di Porto, di fronte alle sfide
che attendono il Paese, Benedetto XVI ha invitato il Portogallo alla concordia e alla
coesione. “Continui questa gloriosa Nazione, a manifestare la grandezza d’animo, il
profondo senso di Dio, l’apertura solidale, retta da principi e valori impregnati
di umanesimo cristiano”.
“Em Fátima, rezei pelo
mundo inteiro pedindo que o futuro traga maior... A Fatima ho pregato
per il mondo intero chiedendo che il futuro porti maggiore fraternità e solidarietà,
un maggiore rispetto reciproco e una rinnovata fiducia e confidenza in Dio, nostro
Padre che è nei cieli”. Ricordando
tutti gli incontri avuti a Lisbona, Fatima e Porto, il Papa ha espresso il desiderio
che la sua visita diventi incentivo per un rinnovato ardore spirituale e apostolico.
“Che il Vangelo venga accolto nella sua integralità e testimoniato con passione da
ogni discepolo di Cristo, - ha detto - affinché esso si riveli come lievito di autentico
rinnovamento dell’intera società!”. Dal canto suo il presidente della Repubblica Cavaco
Silva lo ha salutato con un sentimento di nostalgia riservato in Portogallo – ha detto
- a quelli che ci sono più cari: “a saudade”.
Ma
cosa rimarrà di questo viaggio appena concluso? Certamente rimarrà l’immagine della
Veglia a Fatima, nella Cappella delle Apparizioni, con migliaia di fiaccole accese
che hanno fatto da cornice alla supplica del Papa davanti alla statua della Vergine
alla quale ha affidato le angosce, le attese e le speranze dell’umanità. Rimarrà la
sua affermazione che “la missione profetica di Fatima non si è conclusa”, non una
rivelazione come l’ha definita una parte della stampa, ma la consapevolezza che l’evento
di Fatima ci aiuta a leggere la storia di oggi e di domani alla luce di Dio dove ogni
uomo, davanti ai peccati del mondo è chiamato alla preghiera, alla conversione ed
alla penitenza. Rimarrà ancora l’appello al mondo della cultura che la “verità” del
Vangelo è al servizio della società. Rimarrà il richiamo a difendere la vita minacciata
– anche in Portogallo - dal dramma dell’aborto e a tutelare il matrimonio indissolubile
tra un uomo ed una donna per rispondere alle sfide insidiose che vogliono introdurre
le unioni gay. Rimarrà l’invito alla Chiesa portoghese ad avere più coraggio nell’annuncio,
più vigore missionario e più sollecitudine verso gli ultimi. Rimarrà l’invito ai sacerdoti
ad essere fedeli, poveri, casti, obbedienti e liberi di annunciare al mondo Gesù morto
e risorto. Rimarrà la gioia del Papa per l’affetto che gli hanno mostrato i portoghesi,
cresciuto giorno dopo giorno superando ogni aspettativa. E infine rimarrà la certezza
di Benedetto XVI che in questo viaggio mariano ha ribadito che “la bontà di Dio è
sempre l’ultima risposta della storia”.