2010-05-14 16:16:35

Kirghizistan: tre morti negli scontri nel sud del Paese


Nuova fiammata di violenze in Kirghizistan tra i sostenitori del governo ad interim e quelli del presidente deposto Bakiev che, da ieri, occupano alcuni edifici amministrativi nelle città del sud del Paese. Gli scontri più duri a Jalalabad, dove si registrano tre morti e 24 feriti. Il nuovo esecutivo di Bishkek ha intanto convocato un vertice straordinario per discutere sull'aggravarsi della situazione nel Paese. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

A poco più di un mese dalla rivolta che ha portato alla deposizione e all’esilio dell’ex capo di Stato Bakiyev, in Kirghizistan torna altissima la tensione. Da ieri il sud del Paese è ripiombato nel caos dopo che i fedelissimi del presidente deposto hanno occupato gli uffici amministrativi di Osh, Jalalabad e Batken. Oggi, dopo ore di durissimi scontri, i filo-governativi hanno ripreso il controllo del palazzo che ospita l'esecutivo regionale a Osh. Più accanita è la resistenza a Jalalabad, dove si contano tre morti e 24 feriti. Nella città natale e roccaforte dell'ex presidente, circa 400 suoi sostenitori continuano infatti ad occupare gli uffici del governo regionale mentre 2000 filo governativi si sono radunati nel centro della città. Il governo provvisorio, dal canto suo, aveva prima minimizzato gli episodi nel sud ma ha poi chiamato a raccolta i suoi sostenitori affinché scendano a loro volta in piazza per dimostrare di essere più forti e più numerosi. E fra poco si terrà il vertice straordinario convocato dall’esecutivo per discutere l'aggravarsi della situazione. Intanto si registra la secca smentita di un consigliere del presidente deposto e del leader comunista Iskhak Masaliyev che ieri erano stati accusati di aver fomentato i disordini. Nessun commento invece da Bakiyev che ha ottenuto asilo politico in Bielorussia.

 
Afghanistan
Ancora violenze in Afghanistan, dove nelle ultime 24 lore due soldati della coalizione internazionale hanno perso la vita in altrettanti attacchi degli insorti. L’Isaf non ha ancora rivelato la nazionalità delle vittime, che portano a 196 i soldati stranieri morti in Afghanistan da gennaio 2010.

Fallito attentato negli Usa
Negli Stati Uniti continua la caccia ai complici dell'autore del fallito attentato di Times Square del primo maggio scorso, Faisal Shahzad. Ieri, a seguito di una serie di blitz in Massachusetts e nel Maine, sono finiti in manette tre pakistani che avrebbero fornito a Shahzad fondi per portare a termine l’attacco. Secondo fonti ufficiali citate dal Washington Post le autorità di Islamabad hanno intanto arrestato un pachistano sospettato di aver messo in contatto i talebani con il fallito attentatore americano. Gli inquirenti statunitensi hanno diretto accesso al sospetto e ritengono che il suo racconto coincide a grandi linee con quello fatto da Shahzad dopo il suo arresto.

Colloqui Gran Bretagna – Stati Uniti
Il neo ministro degli Esteri britannico William Hague sarà tra poche ore a Washington per incontrare il segretario di Stato Hillary Clinton ed esporre quelle che saranno le linee guida del nuovo governo in materia di politica estera. In primo piano nei colloqui le gravi crisi internazionale in Afghanistan e la questione del nucleare iraniano, nei confronti della quale le Nazioni Unite stanno valutando una nuova tornata di sanzioni. Su quelli che potrebbero essere i temi dell’incontro di Washington sentiamo John Harper, docente di politica estera americana presso la John Hopkins University di Bologna, intervistato da Stefano Leszczynski:RealAudioMP3

R. – Era abbastanza scontato che l’argomento numero uno sarebbe stato l’Afghanistan. Siamo all’indomani della visita di Karzai a Washington dove ha appena passato 4 giorni. Siccome questo è il potenziale punto dolente e anche nei rapporti tra Washington e Londra è importante provare a chiarire che cosa ha in mente Obama e quali sono le intenzioni del nuovo governo. Quindi è importante per entrambi le parti chiarire un po’ le prospettive.

 
D. – Sembra, invece, che le idee siano più chiare per quanto riguarda le sanzioni nei confronti dell’Iran. Questo può essere di aiuto nell’ambito del Consiglio di sicurezza?

 
R. - Può essere d’aiuto, anche se non credo che Obama sia disposto, almeno per ora, ad adottare una linea chiaramente più dura nei confronti dell’Iran. Quindi è logico che Hague - noto conservatore - è stato sempre molto duro su questo argomento, però non è detto che la linea americana cambi.

 
D. -Il nuovo ministro britannico è propenso ad avere un rapporto speciale con gli Stati Uniti. Questo, considerato un po’ l’euroscetticismo dei conservatori, può influire molto secondo lei sui rapporti tra Gran Bretagna e Europa?

 
R. - Il rischio c’è ma sarei piuttosto ottimista su questo fronte se fossi un europeo. Nel senso che lo stesso Hague ha sottolineato ieri parlando con la Bbc che vuole un rapporto “solid but not slavish” con gli Sati Uniti, cioè solido ma non servile. Qui c’è una critica implicita nei confronti di Tony Blair che fu criticato sia da destra sia da sinistra di essere stato proprio servile nei confronti degli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Europa, credo che l’euroscetticismo di Hague sarà controbilanciato certamente dalla presenza di Nick Clegg, che è un noto filoeuropeo.

 
R. – Allo stesso tempo la Casa Bianca ha lodato le misure economiche che sono state proposte nell’ambito dell’Unione Europea per uscire dalla crisi. Misure che non avevano entusiasmato invece gli inglesi. E’ possibile immaginare che si parli anche di questo a Washington?

 
R. – Senz’altro si parlerà di questo. Se la linea del governo Cameron seguirà le orme del governo precedente, quello di Brown, questo non necessariamente piacerà a Washington che vorrebbe vedere un coinvolgimento più entusiasta, più attivo in Europa.

 
Euro
Non si arresta la discesa dell’Euro. Oggi la moneta unica europea ha toccato il suo nuovo minimo, scendendo sotto la soglia 1,25 dollari per la prima volta dall'inizio di marzo 2009.

Grecia
Ancora tensione in Grecia. Ieri una bomba è esplosa ad Atene, davanti al carcere di massima sicurezza di Korydallos, ferendo 2 persone. Tutto questo mentre si susseguono manifestazioni e scioperi contro il piano di austerità del governo volto a risanare il dissesto finanziario greco.

India incidente
È di almeno 28 morti il bilancio di un grave incidente in India provocato dalla caduta di un cavo ad alta tensione su un autobus pieno di passeggeri. Lo riferisce la polizia dello Stato indiano del Madhya Pradesh. Si tratta del secondo incidente di questo tipo in India in meno di due giorni. Giovedi' infatti sono morte 5 persone e altre diciassette sono rimaste ferite in seguito alla caduta di un cavo ad alta tensione sull'autobus nel quale viaggiavano nello stato orientale del Bihar.

Marea nera
Il gigante petrolifero Bp ha rinunciato ieri il secondo tentativo di fissare una nuova cupola per arginare la perdita di greggio che si sta propagando nelle acque di tutto il golfo del Messico. Al suo posto i tecnici tenteranno di bloccare la fuoriuscita di 5.000 barili al giorno "inserendo" con dei robot sottomarini un tubo all'interno della falla. Il ministro del Petrolio venezuelano, Rafael Ramirez, intanto, ha annunciato che non ci sono rischi per l’ambiente dopo l’inabissamento di una piattaforma di gas nel mar dei Caraibi.

Kenya
È stato fissato per il 4 agosto il referendum sulla nuova Costituzione del Kenya, cui sono chiamati ad esprimersi oltre 12 milioni di cittadini del Paese africano. I kenioti dovranno decidere se confermare o no il nuovo testo, approvato dal Parlamento di Nairobi il primo aprile. La nuova Costituzione limita i poteri del presidente. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 134

 
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