2010-05-14 16:21:51

Crisi in Kirghizistan: tre vittime


Nuova fiammata di violenze in Kirghizistan tra i sostenitori del governo ad interim e quelli del presidente deposto Bakiev che, da ieri, occupano alcuni edifici amministrativi nelle città del sud del Paese. Gli scontri più duri a Jalalabad, dove si registrano tre morti e 24 feriti. Il nuovo esecutivo di Bishkek ha intanto convocato un vertice straordinario per discutere sull'aggravarsi della situazione nel Paese. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3  
 
A poco più di un mese dalla rivolta che ha portato alla deposizione e all’esilio dell’ex capo di Stato Bakiyev, in Kirghizistan torna altissima la tensione. Da ieri il sud del Paese è ripiombato nel caos dopo che i fedelissimi del presidente deposto hanno occupato gli uffici amministrativi di Osh, Jalalabad e Batken. Oggi, dopo ore di durissimi scontri, i filo-governativi hanno ripreso il controllo del palazzo che ospita l'esecutivo regionale a Osh. Più accanita è la resistenza a Jalalabad, dove si contano tre morti e 24 feriti. Nella città natale e roccaforte dell'ex presidente, circa 400 suoi sostenitori continuano infatti ad occupare gli uffici del governo regionale mentre 2000 filo governativi si sono radunati nel centro della città. Il governo provvisorio, dal canto suo, aveva prima minimizzato gli episodi nel sud ma ha poi chiamato a raccolta i suoi sostenitori affinché scendano a loro volta in piazza per dimostrare di essere più forti e più numerosi. E fra poco si terrà il vertice straordinario convocato dall’esecutivo per discutere l'aggravarsi della situazione. Intanto si registra la secca smentita di un consigliere del presidente deposto e del leader comunista Iskhak Masaliyev che ieri erano stati accusati di aver fomentato i disordini. Nessun commento invece da Bakiyev che ha ottenuto asilo politico in Bielorussia. 







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