2010-05-13 13:07:05

Il "mare di luce" dei pellegrini che recita il Rosario con il Papa alla Veglia di Fatima: alimentate la fiamma della fede che rischia di spegnersi


La seconda giornata della visita in Portogallo si era conclusa, ieri sera, con la suggestiva fiumana di luce che ha visto decine di migliaia di persone intonare il Rosario assieme al Papa, pregando con le fiaccole accese davanti alla Cappellina delle Apparizioni del Santuario di Fatima. Alessandro De Carolis lo racconta in questo servizio: RealAudioMP3

(canto)

 
Il “roveto ardente” per una notte si accende a Fatima. E’ questa l’impressione che Benedetto XVI ricava nell’osservare quel “mare di luce”, come lo chiama, che si estende a perdita d’occhio. Oltre 200 mila ceri e fiaccole si danno appuntamento alla Cappella delle Apparizioni del Santuario portoghese per ascoltare il Papa e pregare con lui il Rosario. Anche la “via di ritorno dalla terra al cielo” della Madonna, ricorda nel suo discorso alla folla Benedetto XVI, apparve ai pastorelli “come una striscia di luce”. E l’immagine delle fiaccole nella notte di Fatima ispira al Papa un pensiero, che è poi la riconferma di un messaggio già più volte espresso in questi primi giorni del viaggio apostolico:
 
“No nosso tempo em que a fé…
Nel nostro tempo, in cui la fede in ampie regioni della terra, rischia di spegnersi come una fiamma che non viene più alimentata, la priorità al di sopra di tutte è rendere Dio presente in questo mondo ed aprire agli uomini l’accesso a Dio (…) Non abbiate paura di parlare di Dio e di manifestare senza vergogna i segni della fede, facendo risplendere agli occhi dei vostri contemporanei la luce di Cristo”.
 
Il parallelo tra Fatima e il roveto di Mosè indica, afferma il Papa, che oltre ogni diritto umano di possedere un territorio sul quale vivere – e Mosè dopo l’incontro con Dio libererà gli ebrei dall’Egitto – è “il diritto alla libertà di adorazione”, di culto, quello che deve essere difeso e custodito. “Uno spazio aperto a Dio” come quello che 93 anni fa tre piccoli pastori aprirono su un pezzo di terra, dopo aver aperto il cuore alla Vergine:

 
“Neste lugar è impressionante observar…
In questo luogo stupisce osservare come tre bambini si sono arresi alla forza interiore che li ha invasi nelle apparizioni dell’Angelo e della Madre del Cielo. Qui, dove tante volte ci è stato chiesto di recitare il Rosario, lasciamoci attrarre dai misteri di Cristo, i misteri del Rosario di Maria (...) Contempliamo l’intima partecipazione di Maria a questo mistero e la nostra vita in Cristo oggi, che pure si presenta tessuta di momenti di gioia e di dolore, di ombre e di luce, di trepidazione e di speranza”.
 
(preghiera Rosario)

 
Mentre Benedetto XVI si congeda dalla folla dopo la recita del Rosario, il cardinale Tarcisio Bertone presiede la Messa che viene celebrata subito dopo, a proseguire la Veglia che prepara la grande festa del 13 maggio. La riflessione del segretario di Stato è in sintonia con le parole del Papa sui tre veggenti. Sono loro, “i piccoli del Regno”, l’esempio da seguire, dice. Farci umili e piccoli “piccoli il più possibile”, prosegue, ci rende capaci di essere cristiani autentici, che comunicano l’amore di Cristo:
 
“Às vezes lamentamo-nos da presença…
A volte ci lamentiamo a causa della presenza marginale del cristianesimo nella società attuale, della difficoltà nel trasmettere la fede ai giovani, della diminuzione delle vocazioni sacerdotali e religiose… e si potrebbero elencare altri motivi di preoccupazione; infatti non di rado ci sentiamo dei perdenti al cospetto del mondo. L’avventura della speranza però ci porta più lontano. Ci dice che il mondo è di chi più lo ama e meglio glielo dimostra”.

 (canto)







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