Testo integrale della conferenza stampa del Papa sull'aereo
Padre Lombardi: "Santità, quali preoccupazioni e sentimenti porta con sé sulla
situazione della Chiesa in Portogallo? Che cosa si può dire al Portogallo, in passato
profondamente cattolico e portatore della fede nel mondo, ma oggi in via di profonda
secolarizzazione, sia nella vita quotidiana, sia a livello giuridico e culturale?
Come annunciare la fede in un contesto indifferente e ostile alla Chiesa?"
Papa:
"Innanzitutto buona giornata a voi tutti e ci auguriamo buon viaggio, nonostante
la famosanuvola sotto la quale siamo. Quanto al Portogallo, provo soprattutto
sentimenti di gioia, di gratitudine per quanto ha fatto e fa questo Paese nel mondo
e nella storia e per la profonda umanità di questo popolo, che ho potuto conoscere
in una visita e con tanti amici portoghesi. Direi che è vero, verissimo che il Portogallo
è stato una grande forza della fede cattolica, ha portato questa fede in tutte le
parti del mondo; una fede coraggiosa, intelligente e creativa; ha saputo creare grande
cultura, lo vediamo in Brasile, nello stesso Portogallo, ma anche la presenza dello
spirito portoghese in Africa, in Asia. E d’altra parte la presenza del secolarismo
non è una cosa del tutto nuova. La dialettica tra secolarismo e fede in Portogallo
ha una lunga storia. Già nel ‘700 c’è una forte presenza dell’Illuminismo, basti pensare
al nome Pombal. Così vediamo che in questi secoli il Portogallo ha vissuto sempre
nella dialettica, che naturalmente oggi si è radicalizzata e si mostra con tutti i
segni dello spirito europeo di oggi. E questa mi sembra una sfida e anche una grande
possibilità. In questi secoli di dialettica tra illuminismo, secolarismo e fede, non
mancavano mai persone che volevano creare dei ponti e creare un dialogo, ma purtroppo
la tendenza dominante fu quella della contrarietà e dell’esclusione l’uno dell’altro.
Oggi vediamo che proprio questa dialettica è una chance, che dobbiamo trovare la sintesi
e un foriero eprofondo dialogo. Nella situazione multiculturale nella
quale siamo tutti, si vede che una cultura europea che fosse solo razionalista non
avrebbe la dimensione religiosa trascendente, non sarebbe in grado di entrare in dialogo
con le grandi culture dell’umanità, che hanno tutte questa dimensione religiosa trascendente,
che è una dimensione dell’essere umano. E quindi pensare che ci sarebbe una ragione
pura, anti-storica, solo esistente in se stessa e che sarebbe questa “la” ragione,
è un errore; scopriamo sempre più che tocca solo una parte dell’uomo, esprime una
certa situazione storica, non è la ragione come tale. La ragione come tale è aperta
alla trascendenza e solo nell’incontro tra la realtà trascendente e la fede e la ragione
l’uomo trova se stesso. Quindi penso che proprio il compito e la missione dell’Europa
in questa situazione è trovare questo dialogo, integrare fede e razionalità moderna
in un'unica visione antropologica, che completa l’essere umano e rende così anche
comunicabili le culture umane. Perciò direi che la presenza del secolarismo è una
cosa normale, ma la separazione, la contrarietà tra secolarismo e cultura della fede
è anomala e deve essere superata. La grande sfida di questo momento è che i due si
incontrino e così trovino la loro vera identità. Questa, come ho detto, è una missione
dell’Europa e la necessità umana in questa nostra storia".
Padre
Lombardi: "Grazie, Santità, e continuiamo allora sul tema dell’Europa. La crisi
economica si è recentemente aggravata in Europa e coinvolge in particolare anche il
Portogallo. Alcuni leaders europei pensano che il futuro dell’Unione Europea sia a
rischio. Quali lezioni imparare da questa crisi, anche sul piano etico e morale? Quali
le chiavi per consolidare l’unità e la cooperazione dei Paesi europei in futuro?"
Papa: "Direi che proprio questa crisi economica, con la sua componente
morale, che nessuno può non vedere, sia un caso di applicazione, di concretizzazione
di quanto avevo detto prima, cioè che due correnti culturali separate devono incontrarsi,
altrimenti non troviamo la strada verso il futuro. Anche qui vediamo un dualismo falso,
cioè un positivismo economico che pensa di potersi realizzare senza la componente
etica, un mercato che è sarebbe regolato solo da se stesso, dalle pure forze economiche,
dalla razionalità positivista e pragmatista dell’economia - l’etica sarebbe qualcosa
d’altro, estranea a questo. In realtà, vediamo adesso che un puro pragmatismo economico,
che prescinde dalla realtà dell’uomo - che è un essere etico, non finisce positivamente,
ma crea problemi irresolubili. Perciò, adesso è il momento di vedere che l’etica non
è una cosa esterna, ma interna alla razionalità e al pragmatismo economico. D’altra
parte, dobbiamo anche confessare che la fede cattolica, cristiana, spesso era troppo
individualistica, lasciava le cose concrete, economiche al mondo e pensava solo alla
salvezza individuale, agli atti religiosi, senza vedere che questi implicano una responsabilità
globale, una responsabilità per il mondo. Quindi, anche qui dobbiamo entrare in un
dialogo concreto. Ho cercato nella mia enciclica “Caritas in veritate” - e tutta la
tradizione della Dottrina sociale della Chiesa va in questo senso - di allargare l’aspetto
etico e della fede al di sopra dell’individuo, alla responsabilità verso il mondo,
ad una razionalità “performata” dall’etica. D’altra parte, gli ultimi avvenimenti
sul mercato, in questi ultimi due, tre anni, hanno mostrato che la dimensione etica
è interna e deve entrare nell’interno dell’agire economico, perché l’uomo è uno, e
si tratta dell’uomo, di un’antropologia sana, che implica tutto, e solo così si risolve
il problema, solo così l’Europa svolge e realizza la sua missione".
Padre
Lombardi: "Grazie, e ora veniamo a Fatima, dove sarà un po’ il culmine anche spirituale
di questo viaggio. Santità, quale significato hanno oggi per noi le Apparizioni di
Fatima? E quando Lei presentò il testo del terzo segreto nella Sala Stampa Vaticana,
nel giugno 2000, c’erano diversi di noi e altri colleghi di allora, Le fu chiesto
se il messaggio poteva essere esteso, al di là dell’attentato a Giovanni Paolo II,
anche alle altre sofferenze dei Papi. E’ possibile, secondo Lei, inquadrare anche
in quella visione le sofferenze della Chiesa di oggi, per i peccati degli abusi sessuali
sui minori?"
Papa: "Innanzitutto vorrei esprimere la mia gioia di andare
a Fatima, di pregare davanti alla Madonna di Fatima, che per noi è un segno della
presenza della fede, che proprio dai piccoli nasce una nuova forza della fede, che
non si riduce ai piccoli, ma che ha un messaggio per tutto il mondo e tocca la storia
proprio nel suo presente e illumina questa storia. Nel 2000, nella presentazione,
avevo detto che un’apparizione, cioè un impulso soprannaturale, che non viene solo
dall’immaginazione della persona, ma in realtà dalla Vergine Maria, dal soprannaturale,
che un tale impulso entra in un soggetto e si esprime nelle possibilità del soggetto.
Il soggetto è determinato dalle sue condizioni storiche, personali, temperamentali,
e quindi traduce il grandeimpulso soprannaturale nelle sue possibilità
di vedere, di immaginare, di esprimere, ma in queste espressioni, formate dal soggetto,
si nasconde un contenuto che va oltre, più profondo, e solo nel corso della storia
possiamo vedere tutta la profondità, che era - diciamo – “vestita” in questa visione
possibile alle persone concrete. Così direi, anche qui, oltre questa grande visione
della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni
Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano
e si mostrano. Perciò è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla,
si vede la necessità di una passione della Chiesa, che naturalmente si riflette nella
persona del Papa, ma il Papa sta per la Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa
che si annunciano. Il Signore ci ha detto che la Chiesa sarebbe stata sempre sofferente,
in modi diversi, fino alla fine del mondo. L’importante è che il messaggio, la risposta
di Fatima, sostanzialmente non va a devozioni particolari, ma proprio alla risposta
fondamentale, cioè conversione permanente, penitenza, preghiera, e le tre virtù cardinali:
fede, speranza e carità. Così vediamo qui la vera e fondamentale risposta che la Chiesa
deve dare, chenoi, ogni singolo, dobbiamo dare in questa situazione.
Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, vi è anche il fatto
che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della
Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa.
Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante:
che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal
peccato nella Chiesa e che la Chiesa quindi ha profondo bisogno di riimparare la penitenza,
di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la necessità
della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia. Con una parola, dobbiamo
ri-imparare proprio questo essenziale: la conversione, la preghiera, la penitenza
e le virtù teologali. Così rispondiamo, siamo realisti nell’attenderci che sempre
il male attacca, attacca dall’interno e dall’esterno, ma che sempre anche le forze
del bene sono presenti e che, alla fine, il Signore è più forte del male, e la Madonna
per noi è la garanzia visibile, materna della bontà di Dio, che è sempre l’ultima
parola nella storia".
Padre Lombardi: "Grazie, Santità, della
chiarezza, della profondità delle sue risposte e di questa parola di speranza conclusiva
che ci ha dato. Noi le auguriamo veramente di poter svolgere serenamente questo viaggio
così impegnativo e di poterlo vivere anche con tutta la gioia e la profondità spirituale
che l’incontro con il mistero di Fatima ci ispira. Buon viaggio a Lei e noi cercheremo
di fare bene il nostro servizio e di diffondere obiettivamente quello che Lei farà".