2010-05-11 15:10:41

Rapporto Onu sulla biodiversità: difficoltà in molti ecosistemi


Non è stato centrato in questi ultimi anni l’obiettivo di ridurre in modo netto la perdita di biodiversità entro il 2010. Le attuali tendenze ci avvicinano sempre di più alla riduzione della “capacità degli ecosistemi di fornire servizi essenziali'' al benessere dell'umanità. E’ quanto emerge dall’ultimo Rapporto dell’Onu sulla biodiversità. L’umanità – ha affermato Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente si è fabbricata l’illusione che la biodiversità non sia imprescindibile o che sia in qualche modo periferica al nostro mondo. “La verità – ha aggiunto è che ne abbiamo bisogno più che mai in un pianeta abitato da sei miliardi di persone, che si avviano a diventare nove miliardi nel 2050”. Sulla base di un progetto internazionale noto come "The Economics of Ecosystems and Biodiversity" (Teeb), che tenta di individuare un prezzo per i servizi forniti dalla biodiversità, il rapporto sottolinea che la diminuzione dei pesci che vivono nei nostri oceani, la deforestazione e l'erosione del suolo, per esempio, hanno tutti impatti economici negativi. Il Rapporto sostiene anche che molti ecosistemi stanno arrivando al "punto di non ritorno". Destano grande preoccupazione, in particolare, il degrado di vaste zone di foresta amazzonica, la modifica dell'habitat di molti laghi di acqua dolce e il collasso di vari ecosistemi nelle barriere coralline. Lo studio dell’Onu ricorda anche cinque tendenze che alimentano la perdita di biodiversità: "la modifica degli habitat, lo sfruttamento eccessivo delle risorse, l'inquinamento, le specie esotiche invasive e il cambiamento climatico". Secondo le Nazioni Unite, è necessaria un’azione urgente per ''ridurre l'inquinamento e pratiche di pesca che indeboliscono le barriere coralline”. Anche la soppressione di sovvenzioni è definito dall’Onu un passo importante da compiere. Il Rapporto sarà prese in esame da una sessione straordinaria dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il prossimo 22 settembre. (A.L.)







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