2010-05-10 14:37:34

Presidenziali nelle Filippine: in testa Benigno Aquino. Intanto nel Paese sono almeno 16 le vittime degli scontri


Benigno Aquino, figlio della ex presidente Corazon e del leader dell'opposizione assassinato nel 1983, e' in testa nelle presidenziali di ieri nelle Filippine con il 40,44% dei voti sugli avversari, l'ex presidente Joseph Estrada, fermo al 25,76%, e il senatore Manuel Villar al 13,98% dei consensi. Ad accompagnare il voto ancora una volta diversi episodi di violenza in tutto il Paese, con un bilancio di almeno 16 morti soprattutto nella provincia di Maguindanao, teatro del massacro di 57 civili lo scorso novembre. Degli scenari attuali e delle riforme auspicabili parla al microfono di Gabriella Ceraso, padre Sebastiano d’Ambra, missionario del Pime a Mindanao:RealAudioMP3

R. – Ci sono diversi scenari, molto allarmanti. C’è bisogno soprattutto di leaders credibili: la gente ormai non si fida quasi di nessuno, vede a destra e a sinistra tanta corruzione… Logicamente, c’è anche il problema del conflitto che in qualche modo è un ostacolo allo sviluppo. Spero che il Paese abbia il coraggio di eliminare le armi. Poi, c’è la riforma agraria che non è stata completata del tutto. In più, bisognerebbe condurre una campagna contro quelle famiglie che da generazioni e generazioni mantengono il potere nel Paese.

 
D. – Lei si è occupato a lungo del rapporto con i musulmani. Da queste elezioni può venire un aiuto, un’apertura su questo fronte?

 
R. – Sì, possono aiutare se i politici capiscono che la soluzione per un rapporto migliore non sono le armi, ma è proprio il dialogo. C’è da sperare che entrino in questa ottica. Però, guardando alle elezioni in quanto tali, non ci sono cose eccezionali che ci facciano capire che questo avverrà: resta soltanto un desiderio.

 
D. – Come ha partecipato e partecipa la Chiesa a questo momento particolare del Paese?

 
R. – Dal punto di vista della preghiera, i vescovi hanno suggerito una novena in preparazione alle elezioni. Per quanto concerne il coinvolgimento nelle varie parrocchie, mandano dei volontari nei presidi interni per vedere che tutto proceda secondo criteri giusti. Il problema è che con lo scenario che abbiamo adesso non ci sono grandi prospettive. I vescovi hanno fatto diverse dichiarazioni, sono stati abbastanza attenti e precisi nel condannare o nell’evidenziare le situazioni del Paese. Adesso stiamo a vedere cosa succederà.

 
D. – Secondo i sondaggi, il successore della Arroyo potrebbe essere il figlio di Corazon Aquino, Benigno III. Dalla sua nomina, quali speranze?

 
R. – Lui sta cavalcando un po’ il fatto che sia il padre sia la madre sono figure di spicco nelle Filippine. Lui è una figura nuova: non ha fatto grandissime cose, in passato, però dice che metterà fine alla corruzione nel Paese e c’è da crederci perché è una figura nuova, quindi non abbiamo casi di corruzione nella sua storia. Vedremo.







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