2010-05-10 16:02:19

Dal 20.mo “World Economic Forum on Africa” la denuncia di un’ingente fuga di capitali


“Ripensare le strategie di sviluppo dell’Africa”: questo il tema del Forum economico mondiale che si è svolto a Dar es Salaam, in Tanzania, dal 5 al 7 maggio sorsi. Dal Convegno emerge un dato forte: dai 200 ai 400 miliardi di dollari all’anno sono evasi dalle aziende in Africa. In particolare, il ministro delle Finanze sudafricano, Pravin Gordhan, ha criticato la fuga di capitali e smentito coloro che descrivono l’Africa come un’area eccessivamente a rischio per operare degli investimenti. Nodo centrale risulta il minimo beneficio di cui godono le popolazioni locali delle ricchezze generate nel loro Paese. I profitti dei capitali stranieri, infatti, vengono esportati al di fuori del continente ed investiti in altre attività. E se alcuni rappresentanti delle multinazionali hanno a loro volta criticato i governi locali per la mancanza di una chiara regolamentazione fiscale, dal canto loro i ministri africani hanno denunciato una scarsa disponibilità dei grandi investitori a rispettare delle leggi precise. L’obiettivo del Forum era quello di dare vita ad una piattaforma di dialogo e cooperazione per elaborare nuovi strumenti contro la crisi economica. All’apertura dei lavori, il presidente del Paese africano, Jakaya Kikwete, aveva dichiarato: “L’Africa è un continente ricco di potenzialità ed è cresciuta nonostante l’instabilità economica mondiale. Analizzeremo la situazione così com’è oggi per costruire un futuro migliore”. A lavori ultimati è risultato chiaro – riferisce l’Agenzia Fides – che i Paesi emergenti, e quelli africani in particolare, sono proprio quelli che stanno dando i segnali di ripresa più convincenti. Si può e si deve quindi sperare che tali Stati contribuiranno in futuro in modo più significativo alla crescita economica mondiale, potendo al contempo godere appieno delle ricchezze potenziali che mettono in gioco. (M.A.)







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