I vescovi della RD Congo: evangelizzare con i nuovi mezzi media, un atto di responsabilità
“L’apostolo Paolo e i suoi fratelli in Cristo hanno usato i mezzi cosiddetti più tradizionali
per convertire i pagani: i piedi e la lingua. Oggi, per convertire i pagani, per rafforzare
la fede e per formare il popolo di Dio è necessario utilizzare anche i moderni mezzi
di comunicazione sociale. Pur nel mutato orizzonte sociale e tecnologico non cambia,
però, la volontà dell’uomo che può chiudere o aprire il suo cuore alla trascendenza,
all’annuncio della Parola che salva e fa liberi”. Lo ha sottolineato il vescovo Pierre
Bulambo Lunanga, vicario generale della diocesi di Bukavu nella Repubblica Democratica
del Congo, in apertura di un convegno sull’evangelizzazione e i mezzi di comunicazione
sociale, svoltosi presso il centro spirituale "Amani". All’incontro, organizzato
dalla Commissione episcopale per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale
della Repubblica Democratica del Congo, hanno preso parte - riferisce l'Osservatore
Romano - numerosi delegati, specialmente giovani, provenienti dalle diocesi di Bukavu,
Butembo-Beni, Kasongo, Kindu, Goma e Uvira. Nella sua omelia, durante la celebrazione
eucaristica di apertura del convegno, il vescovo Bulambo ha detto che l’annuncio del
Vangelo di Gesù “costituisce l’esperienza più alta della comunicazione. Per portare
la Parola di Dio al mondo bisogna porsi con coerenza alla sequela di Gesù divenendo
suoi apostoli e missionari. Come comunicatori del suo Vangelo non si può che divenire
portatori di carità, di verità, di pace e di giustizia tra gli uomini”. Il cristiano
infatti - ha evidenziato il presule - pur nelle ombre del mondo “è portatore di luce
e di speranza nel mondo. Luce e speranza che diradano la caligine del male ed estirpano
la zizzania”. Il segretario della Commissione episcopale per le comunicazioni sociali,
padre Jean-Baptiste Malenge, nell’illustrare l’obiettivo del seminario ha detto che
occorre “un cammino di formazione permanente per gli operatori della comunicazione
sociale, specialmente per quanti sono chiamati a evangelizzare attraverso i nuovi
mezzi tecnologici. Una difficile responsabilità, ma anche un compito meraviglioso
al servizio della Chiesa, dell'uomo e della società”. (E. B.)