2010-05-08 14:32:04

I leader europei approvano il piano per salvare l’Euro


I leader europei della zona Euro riuniti nella notte a Bruxelles hanno trovato un accordo per difendere la moneta unica da una crisi gravissima, che il presidente della Bce ha definito sistemica. L’obiettivo è quello di dare vita ad un “meccanismo” che dia stabilità ai Paesi che rischiano di farsi contagiare dalla crisi greca. E per dare seguito alle decisioni prese dal vertice dell’eurogruppo è stata convocata per domani a Bruxelles una riunione d'urgenza della Commissione europea. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

 
Pieno sostegno al governo greco con il versamento della prima tranche di aiuti, dotare l'unione monetaria di un vero e proprio ''governo economico'' che sorvegli le politiche di bilancio, riforma del patto di stabilità con un rafforzamento del sistema di sanzioni e creazione di un fondo di 'pronto intervento' per i Paesi in difficoltà con una dotazione iniziale di circa 70 miliardi di euro. Su questi punti si è ritrovato nella notte il vertice dei 16 Paesi dell’Eurogruppo con l’obiettivo di ridurre i deficit dei conti pubblici per quest'anno e il prossimo, accelerando il processo di risanamento. Forte determinazione è stata espressa anche per la regolamentazione dei mercati. Al termine della riunione, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato che la messa a punto del piano salva-Stati rappresenta ''un segnale chiaro e forte agli speculatori''. La soddisfazione espressa dai principali leader europei è stata sottoscritta anche dal presidente della Commissione europeo José Manuel Durão Barroso, secondo il quale l'Europa può avere successo solo se agisce collettivamente. Lo stesso Barroso ha quindi convocato d’urgenza la Commissione Europea per domani per varare il piano salva-Stati che sarà poi discusso, nel pomeriggio, dai ministri delle Finanze dei 27. La Commissione, si legge nella dichiarazione congiunta dei leader dei 16 Stati dell'Eurozona, dovrà predisporre un meccanismo di stabilizzazione che sia in grado di assicurare la solidità e l'integrità finanziaria di Eurolandia.

 
Bene il piano di aiuti alla Grecia approvato dall’Eurogruppo, ma questo non basta per uscire dalla crisi: così Giacomo Vaciago, docente di economia internazionale all’Università Cattolica di Milano. Paolo Ondarza lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. – Nei giorni scorsi la speculazione ha contagiato i mercati finanziari europei ed internazionali e quindi la Grecia, ormai, è la miccia che ha contagiato l’incendio ma l’incendio divampa in Europa e anche fuori. I governi devono fare qualcosa per spiegare ai mercati come, nei prossimi anni, questi Paesi usciranno dai guai. E questi Stati nel mirino della speculazione sono i Paesi dove più alto è il debito e più bassa è la crescita. I rimedi sono: riforme per tornare a crescere e manovre per ridurre il debito. Si devono fare tutte e due.
 
D. – I leader hanno cercato di stabilire delle misure adeguate a difesa dell’euro. Ma la moneta unica è davvero a rischio in questo momento?

 
R. – Ricordiamoci cos’è l’euro: è la moneta comune di 16 Paesi ancora sovrani. E’ una costruzione assai fragile. Si regge sulla capacità di 16 governi di fare giochi cooperativi. Spesso non ci si riesce. E’ una fondazione debole per una moneta. Tutte le unioni che sono state ferme a questo livello sono tutte finite male nella storia dell’umanità. La sua odierna crisi riflette una costruzione fragile che richiede la cura del “buon padre di famiglia” tutti i giorni. Ma il “buon padre” è uno solo, non 16 che remano in direzioni opposte.

 
D. – Ma è verosimile pensare ad un passo indietro, cioè ad un ritorno alla situazione prima dell’euro?

 
R. – Se la crisi non viene risolta, il problema che si è discusso nei mesi scorsi è capire come fa la Grecia ad uscire. E se comincia ad uscire uno quando ha problemi, che unione è quella? L’unione deve andar bene sia quando le cose vanno bene sia quando ci sono problemi. Se cominci a dire che quando c’è un problema si disfa tutto, allora addio. E’ il dubbio che gli americani hanno sempre manifestato nei nostri confronti: ricordatevi che la moneta è una cosa seria.

 
D. – A proposito degli americani, il presidente Obama si è detto pronto a sostenere gli sforzi che l’Unione Europea sta mettendo in campo e ad aiutare durante questo periodo critico. Ma gli Stati Uniti hanno interesse a salvaguardare l’euro?

 
R. – Attenzione: gli Stati Uniti, se sono lasciati soli, perdono molti giochi con la Cina. Se c’è un duopolio al mondo, Washington e Pechino, spesso Washington perde. Se il mondo è più equilibrato, se c’è un’Europa oltre gli Stati Uniti e Pechino, è meglio anche per gli Stati Uniti.







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