Numerose iniziative in occasione dell’odierna giornata internazionale del commercio
equo e solidale. Migliaia le organizzazioni che si sono date appuntamento per realizzare
dibattiti e campagne al fine di sostenere un nuovo modello di sviluppo basato sulla
dignità del lavoro, sul prezzo equo pagato a produttori e lavoratori e sulla trasparenza
della filiera. L’associazione cooperativistica Fair, assieme ad Associazione Botteghe
del Mondo Italia, ha promosso la campagna ‘Abiti Puliti’ che nel corso degli anni
è stata capace di focalizzare l’attenzione sulle condizioni di lavoro nel settore
tessile. Si guarda in particolare alla situazione in Bangladesh dove lo scorso mese
di febbraio 21 lavoratori sono morti in un incendio sviluppatosi all’interno di una
fabbrica che lavora per importanti marchi internazionale. Obiettivo della campagna,
che si svolge anche attraverso la raccolta firme per sostenere le richieste dei sindacati
locali, è proprio quello di chiedere al governo locale, al proprietario dell’azienda
e alle aziende coinvolte di assumere impegni immediati per assicurare giustizia alle
vittime per evitare il ripetersi in futuro di altre tragedie del genere. Dal 2000
è salito a 230 il numero di morti nel settore tessile bengalese. Molti osservatori
parlano di negligenza criminale lamentando una scarsa attenzione alla prevenzione
sul fronte del rispetto delle regole sulla sicurezza. Per perorare la causa un’esponente
del Fair si trova a Città del Messico dove si sta svolgendo il Forum sociale tematico.
Sempre con la stessa finalità l’organizzazione promuove un libro dal titolo ‘I vestiti
nuovi del consumatore’, di Deborah Lucchetti, che, in vista del cambio di stagione,
propone un vademecum per rinnovare il guardaroba, coniugando lo stile con il rispetto
per l’ambiente e le persone. (E.B.)