Crisi in Grecia: Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica accanto alla popolazione
In Grecia la Chiesa ortodossa è pronta a sostenere la popolazione duramente colpita
dalla crisi economica. L’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Hieronymos II,
ha incontrato il primo ministro, George Papandreou, esprimendo la volontà della comunità
ecclesiale di offrire pieno appoggio a tutti i cittadini. Soffermandosi sulle manifestazioni
di protesta ad Atene contro le misure adottate dal governo, il primate Hieronymos
II ha sottolineato che “i greci, ora più che mai, hanno bisogno di buon senso e di
unità”. L’arcivescovo di Atene – rende noto l’Osservatore Romano - ha anche espresso
“profondo dolore” per la morte di tre persone durante le manifestazioni. “La protesta
legittima” – ha aggiunto - assume forme diverse da quelle segnate dalla violenza.
Anche il primo ministro Papandreou ha condannato gli scontri nelle strade. “Le morti
ingiuste – ha affermato – sono la conseguenza della violenza incontrollata e dell’irresponsabilità
politica”. In seguito alla crisi economica, che secondo il presidente ellenico Karolos
Papoulias ha condotto la nazione “a raggiungere l’orlo dell’abisso”, le autorità statali
hanno predisposto un rigido piano di austerità. Tale piano prevede, tra l’altro, tagli
alle retribuzioni e la riforma del sistema pensionistico. In questa difficile fase,
la Chiesa ortodossa si mobilita impegnandosi a fornire cibo, vestiti e altri generi
di necessità per i più poveri. La comunità ecclesiale assicura poi il proprio aiuto,
a livello psicologico, per coloro che perderanno il posto di lavoro. Anche la Chiesa
cattolica greca è impegnata nel sostenere la popolazione. Il prossimo 18 e 19 maggio
si terrà a Syros l’incontro di tutti i sacerdoti del Paese, in occasione dell’Anno
Sacerdotale. “Sarà il momento – ha detto mons. Francesco Papamanolis, presidente della
Conferenza episcopale greca - per verificare la pastorale parrocchiale e diocesana
e per delineare linee di impegno” in questa critica situazione. La crisi economica
e finanziaria, che colpisce non solo la Grecia ma diversi Paesi del mondo, è stata
infine al centro dell’incontro internazionale tenutosi recentemente presso l’istituto
ecumenico di Bossey, centro di formazione per il dialogo del Consiglio ecumenico delle
Chiese (Cec). “L’Europa occidentale – ha detto durante questa riunione Rogate Mshana,
direttore dell’Ufficio ‘Justice, Diakonia and Responsability for Creation’ – è stata
considerata per decadi un modello di sviluppo economico, mentre gravi crisi colpivano
Stati in Africa, Asia e America Latina”. In Grecia, come in altri Paesi, “esiste un
problema strutturale che non può essere risolto soltanto con misure di austerità”.
La prospettiva ecumenica – ha osservato Rogate Mshana – enfatizza soprattutto la giustizia:
“Nuove regole devono prendere il posto di quelle attuali”. E’ necessaria “un’architettura
finanziaria che si basi sull’equità e sulla sostenibilità” per connettere la finanza
con l’economia reale. In Grecia gli ortodossi costituiscono il 90 per cento della
popolazione. I cattolici sono circa 50 mila. (A.L.)